Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Storia di stalker tormentatore e donna perseguitata fino alla nausea.
Solo che mentre scorrono le vicende, arrampicate su specchi infiniti, ti accorgi che la pirleria della malcapitata, ti porta quasi a fare il tifo per lo stalker bamboccione.
Ed il finale è illuminante in tal senso, come, probabilmente, col senno di poi, la apparentemente innocua, e brevissima, sequenza iniziale.
Ma facciamo un rapido rewind: la nostra eroina è costretta a cambiare numero di cellulare, mail e sede lavorativa per sfuggire allo stalking insistente di un tipo che sembra non darsi mai per vinto.
I nervi a fior di pelle la spingono ad un consulto presso una terapeuta che con l’inganno la obbliga ad un ricovero forzato.
E qui entriamo nella fantascienza.
Vabbè la critica tutt’altro che velata ai mostri del nuovo sistema sanitario, che cercano solo di succhiarci la pensione o i contributi lavorativi finché la nostra polizza copre, ma mischiarci anche gli incubi deliranti della nostra schizzatissima e iperirascibile protagonista, diventa un po’ troppo.
Simpatico il cameo di Matt Damon.
Sicuramente il meno esaurito di tutta la compagnia.
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