Trama
Una giovane donna lascia la città natale per sfuggire al suo passato stressante e inizia un nuovo lavoro. Tuttavia, quando si trova detenuta - inaspettatamente e e contro la sua volontà - in una struttura psichiatrica, si ritrova di fronte alla sua più grande paura. Tutto ciò che vive è reale o è frutto della sua immaginazione? Dal momento che nessuno sembra disposto a crederle e le autorità non possono o non vogliono aiutarla, dovrà affrontare da sola la situazione.
Approfondimento
UNSANE: FOLLIA O LUCIDITÀ?
Diretto da Steven Soderbergh e sceneggiato da Jonathan Bernstein e James Greer, Unsane racconta la storia di Sawyer Valentini, una giovane donna che si ritrova contro la sua volontà all'interno di una clinica a confrontarsi con la sua più grande paura. Il tutto ha inizio quando Sawyer, per paura di essere perseguitata, si trasferisce da Boston in Pennsylvania per cominciare una nuova vita. Relazionarsi con la madre Angela e un nuovo lavoro per Sawyer non è facile e per tale motivo decide di consultare un terapeuta nella clinica gestita da Ashley Brighterhouse. Tutto procede bene fino a quando si ritrova a dover rimanere nella struttura per 24 ore di volontariato. In tal modo si ritrova a contatto ravvicinato con la problematica Violet e con Nate, che sta combattendo la sua battaglia contro una dipendenza da oppioidi. Sawyer si aspetta di tornare alla sua vita dopo un paio di ore ma non immagina cosa accadrà una volta che farà capolino George Shaw, membro dello staff dell'istituto. Terrore e rabbia la convinceranno che il vero nome di Shaw sia David Strine, ovvero il suo stalker. Si tratta di realtà o di semplice frutto della sua mente? Il personale non intravede nessun pericolo all'orizzonte e chiunque inizia a mettere in dubbio la salute mentale di Sawyer, decidendo di tenerla sotto osservazione indeterminatamente. Sawyer capisce allora che dovrà combattere contro i suoi demoni per poter finalmente trovare una via d'uscita alla situazione.
Con la direzione della fotografia dello stesso Soderbergh (sotto lo pseudonimo di Peter Andrews), le scenografie di April Lasky e i costumi di Susan Lyall, Unsane è così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Berlino 2018: "Unsane è un thriller che è fortemente ancorato nel mondo reale e che racconta qualcosa di plausibile. Non è la prima volta che dirigo una donna al centro di una storia drammatica, basti pensare a Erin Brockovich. Forte come la verità. Ho sempre creduto che avere una donna protagonista rendesse qualsiasi storia più drammatica. Le donne devono superare ostacoli che gli uomini non devono necessariamente affrontare. Per questo motivo sono sempre alla ricerca di storie con al centro personaggi femminili che mi permettano di esplorare le ragioni per cui per loro le cose sono molto più difficili. Con un protagonista maschile, ad esempio, Unsane non avrebbe una posta in gioco così alta e presenterebbe un livello di vulnerabilità inferiore. Nel mondo in cui viviamo, il peso dato a qualcosa detto da una donna è diverso da quello che diamo alle stesse parole pronunciate da un uomo: questa è l'idea centrale attorno a cui ruota Unsane. Sawyer Valentini, di fronte alle sue paure, si aggrappa disperatamente ma fermamente alla convinzione di essere sana di mente, anche se le viene detto diversamente...
Unsane è nato sul finire del 2016, quando, alle prese con la post produzione di Logan Lucky, ho deciso che volevo tornare a fare film di genere ma a modo mio. Con Unsane ho potuto esplorare un genere su cui non avevo mai lavorato prima e con una tecnologia che non avevo mai usato prima se non nel tempo libero: la fotocamere di un iPhone. La storia raccontata ha inoltre radici in una vicenda realmente accaduta che ha visto una donna rinchiusa involontariamente in una clinica psichiatrica con l'uomo che la perseguitava".
Il cast
A dirigere Unsane è Steven Soderbergh. Regista, sceneggiatore, produttore, direttore della fotografia e montatore, Soderbergh ha vinto un Oscar per la regia di Traffic lo stesso anno in cui è stato nominato per Erin Brockovich. Forte come la verità (che ha fruttato una statuetta alla protagonista Julia Roberts).… Vedi tutto
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Commenti (12) vedi tutti
Davvero un bel film. All'inizio non si capisce se Sawyer sia pazza oppure no. Se il suo stalker esista davvero oppure sia solo una fantasia della sua mente. Verso la fine del film tutto verrà chiarito. Voto 7
commento di filmistaThriller psicologico di discreto impatto.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn dramma angosciante che riflette due annose questioni del nostro tempo: lo stalker e i raggiri alle assicurazioni. Cuore e soldi, entrambi possono colpire pur da posizioni differenti e senza movente. Chiunque può cadere vittima della ingiustizia, che si presenta sotto varie forme.
leggi la recensione completa di undyingNiente male, peccato un paio di scemenze se no era addirittura buono.
leggi la recensione completa di tobanisFilm molto interessante.. recitato molto bene da C.F. .. tema delicato che può essere vicino alla realtà … voto 8
commento di nicelady55Bel thriller claustrofobico.
leggi la recensione completa di giansnow89Grandissimo film da non perdere da chi ama il grande cinema!
commento di scursuniun bell'esperimento con una trama kafkiana che comunque si fa seguire comodamente fino alla fine,non male.Voto 7.5
commento di ezioLa tesi, ambigua e provocatoria, è quella di un riscatto sessista di tagliatrici di teste in tailleur che scontano l'insana frustrazione verso l'atavica subordinazione ai barbuti signori, padroni del loro mondo: attenti alla testa, non quella, l'altra! Le classiche bugie del sesso non consumato e dei videotape fatti in casa.
leggi la recensione completa di maurizio73molto bello. belle le inquadrature. particolari. manca l'aria.
commento di Ottiperottilo stile registico è quello del "classico" Soderbergh, quando vuol fare l'autore/sperimentatore; ma stavolta è un po' un buco nell'acqua. dopo buon inizio di stampo kafkiano, il tutto presto scivola dentro a un b-movie incredibimente sciatto e prevedibile. il film è stato girato solo con degli iPhone...bastasse questo per garantirne la riuscita...
commento di giovenostaSoderbergh mette in disparte le divertenti e divertite rapine per sondare altri terreni cinematografici.
leggi la recensione completa di Lorenz666