Regia di Penny Marshall vedi scheda film
In missione per conto di Dio (no, un attimo; quello era un altro film) l’angelo Dudley (D.Washington) scende sulla terra per infondere in un reverendo (questa volta - trattandosi di un remake - non un vescovo, come suggerito da FilmTV) quella fede che, da un po’ di tempo, non riesce più a radicare nei suoi fedeli perché lui stesso sta perdendo; ma dovrà fare i conti con la sua bella moglie (Whitney Houston; lei sì, quasi da un anno ormai, un vero e proprio angelo) e col loro adorabile figlioletto Geremia (che da grande, però, temo avrà seri complessi d’inferiorità per via del nome). Inevitabile a questo punto - complice l’accompagnamento musicale del grande Lionel Richie al piano - l’immediato feeling tra i 2, ma ovviamente il caramelloso (FilmTV; diciamo pure marpione) Dudley saprà rientrare per tempo nei ranghi e riuscire - dando le necessarie strigliate al momento giusto - nella sua missione.
Nonostante le apparenze, Uno sguardo dal cielo non è la solita fiera dei buoni sentimenti. E’ piuttosto un bel film natalizio sulla riscoperta dei valori della tradizione cristiana (l’amore come dono, come accoglienza, come impegno nel sociale ecc.), ma è anche ricco d’interessanti sottotesti (come quello dell’incapacità di riconoscere, nella vita di tutti i giorni, le - sporadiche? Se va bene, diranno alcuni - risposte celesti alle nostre - più o meno supplichevoli - preghiere, ad esempio).
Dispiace solo per la voce italiana di D.Washington (quella, invece, con la tradizione - che ha il nome di Francesco Pannolino - ci fa a pugni).
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