Regia di Rob W. King vedi scheda film
Il futuro del 2030 è immaginato a tinte fosche. Dopo il collasso della civiltà occidentale, i beni di prima necessità diventano sempre più difficili da produrre e reperire; la società si frammenta ulteriormente e s'"incattivisce" verso gli elementi più deboli della stessa, i quali, previa selezione effettuata da una sorta di agenzia, vengono allontanati in direzione di una fantomatica località chiamata New Eden. Nicolas Cage interpreta uno degli operatori di questa agenzia, solerte nel lavoro, finchè l'oggetto delle sue attenzioni non sono una donna con il suo bambino, con i quali mostra di avere un legame particolare. Essendosi affezionato a loro e avendo ulteriori motivazioni, ne copre e guida la fuga verso il confine di stato e viene braccato dai suoi ex-colleghi. Un filmetto di fantascienza assai misero, questo. Premesse e trama non brillano per originalità, e anche la messa in scena non è di particolare interesse. Il mondo del futuro non è molto diverso da quello attuale; il film lo descrive tramite qualche scene di degrado urbano, qualche costume particolare, l'uso di smartphone "olografici"; per il resto non vi è nulla di evocativo. Gli attori interpretano i loro ruoli senza infamia e senza lode; solo Nicolas Cage salva un po' quest'aspetto. I due colpi di scena che dovrebbero tener vivo l'interesse sono assai prevedibili, e anche l'azione è assai scarsa, limitandosi a qualche sequenza di inseguimenti e sparatorie di routine. Un film girato evidentemente in economia, che non ha alcun elemento di originalità rispetto ai molti altri che nel corso degli anni hanno descritto i "medioevi prossimi venturi".
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