Regia di Claudio Camarca vedi scheda film
Nel tentativo di rapinare l'usuraio che lo tiene sulla corda da anni (Antonello Fassari), Zago (Domenidò), un giovane spiantato della periferia romana, dove vive insieme alla fidanzata che si prostituisce e al fratello che governa le pecore, finisce assediato dalla Polizia, guidata da un ispettore protervo e corrotto (Andrea Occhipinti). La vicenda finisce in tragedia: Zago tenta di prendere in ostaggio la donna che ha assistito all'omicidio dell'estorsore (Licia Maglietta) ma finisce a sua volta ucciso dal fratello.
Dopo la microcriminalità meneghina (Quattro bravi ragazzi), Camarca getta lo sguardo con piglio documentaristico su quella romana. Tra Pasolini e un underground che strizza l'occhio a quello d'oltreoceano, il film assume i caratteri di un western metropolitano in stile Quel pomeriggio di un giorno da cani, con molti cliché e qualche sadismo gratuito (come la perforazione del capezzolo della fidanzata di Zago).
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