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Chinatown

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Chinatown

di Antisistema
10 stelle

Tra i film cardine della New Hollywood, il meccanismo complesso ed intricato alla base di Chinatown di Roman Polanski (1974) ha contribuito a far rinascere il noir insieme Al Lungo Addio di Robert Altman (1973), contribuendo a rinnovarne lo stile, la regia ed andare oltre gli stilemi classici del genere che lo avevano fatto grande, ma negli anni 70' per dare una possibilità di sopravvivenza al genere, dovevano essere radicalmente rinnovati se non innovati.

Via quindi gli angusti interni tanto per cominciare che John Huston pose come fondamenta del genere, via il bianco e nero e sacrilegio massimo, sparisce anche la voce narrante inventata da Billy Wilder, che era divenuta l'emblema del genere.

L'unico elemento tipico della tradizione oltre alla presenza di John Huston, creatore del genere con Il Mistero del Falco (1941), riguarda l'intricatissimo intreccio che rimanda a certi noir tratti dai racconti di Raymond Chandler, famosi per la loro narrazione intricata dai molteplici intrecci e dettagli. Eliminata del tutto la tradizione, ci si ritrova quindi innanzi ad un neo-noir che partendo da una situazione tipica del genere, l'investigatore privato Jake Gittes (Jack Nicholson) alle prese con un banale caso di tradimento coniugale, arriva ad innalzare lo sguardo da una situazione particolare a quella generale.

 

Jack Nicholson, Faye Dunaway

Chinatown (1974): Jack Nicholson, Faye Dunaway

 

Solitamente pellicole del genere usano lo spunto iniziale per andare a parare in un intreccio criminale tra bande; Chinatown sfugge a questa regola, o meglio, il criminale in questo caso è il sistema politico e gli uomini che gestiscono le leve del potere. Wilder aveva già sfruttato il genere in modo atipico fin dalla Fiamma del Peccato (1944), dove metteva alla berlina le mediocri aspirazioni materiali dell'uomo medio americano (soldi e donna), ma lo sguardo era comunque rivolto alla singola vicenda del protagonista e non si chiamava in causa tutta la società (e neanche avrebbe potuto farlo data la censura), in Chinatown lo sguardo è universale e rivolto all'intera classe politica della Los Angeles degli anni 30', Jake avrà anche scoperto l'inganno dietro tutta la vicenda, ma non potrà fare nulla di concreto per risolvere la situazione perché alla fine è Chinatown, un modo come un altro per dire che in ogni tempo e luogo, le cose sono sempre immutabili.

 

Jack Nicholson, Perry Lopez

Chinatown (1974): Jack Nicholson, Perry Lopez

 

La sceneggiatura di Robert Towne (di cui Polanski fece cambiare alcune cose tra cui il finale) è intricata nella narrazione e molto ricca di sottotrame e dettagli, fortunatamente Polanski adotta il punto di vista di Jake che coincide con quello dello spettatore, quindi non sappiamo nulla di più e nulla di meno di quello che conosce il protagonista, ciò comporta un senso di incompletezza e relativismo conoscitivo per via del fatto che i vari personaggi spesso mentono oppure rivelano delle mezze verità, ma d'altro canto, questo aiuta enormemente nel tenere le redini di una narrazione che altrimenti sarebbe risultata confusionaria (non che sia facile da seguire lo stesso).

In Chinatown dietro la lucentezza della Los Angeles degli anni 30', emergono delle vicende torbide dal punto di vista non solo socio-politico, ma anche umano-personale, per via di vicende malsane riportate alla luce. La regia di Polanski è quadrata, non cerca di strafare o di dare scossoni, ad un film che non ne ha bisogno, rispettando quindi il ritmo tradizionale del noir, appoggiandosi sul divismo di un Jack Nicholson molto in parte e sulla sedicente ed imperturbabile bellezza misteriosa di Faye Dunaway, così come sul carisma titanico di John Huston nei panni dello spietato capitalista Noah Cross.

Grande successo di pubblico ai botteghini e di critica, con ben 11 nomination agli Oscar, tra cui miglior film, regia, fotografia, sceneggiatura e per i due attori protagonisti, vinse solo Robert Towne, purtroppo quello fu l'anno di un altro grande capolavoro, il Padrino - Parte II di Francis Ford Coppola che si portò a casa tutto facendo piazza pulita.

 

Roman Polanski, Faye Dunaway, Jack Nicholson

Chinatown (1974): Roman Polanski, Faye Dunaway, Jack Nicholson

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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