Regia di Roman Polanski vedi scheda film
J. J. Gittes, di professione investigatore privato nella Los Angeles degli anni ‘30, viene invischiato in un caso decisamente intricato e dai risvolti torbidi: la moglie di un potente uomo d’affari lo ingaggia per sapere se questi ha “un’amichetta”. Ben presto però Gittes non solo scoprirà che la donna in questione non era la moglie dell’uomo spiato, ma soprattutto, dopo la morte di quest’ultimo, di essere finito in un giro di criminalità molto più grande di lui.
Capolavoro di Roman Polanski, indimenticabile anche nel ruolo del gangster bassino che sfregia il naso al protagonista, con un’eccellente scrittura, fatta di colpi di scena continui, ad alimentare una trama molto intensa e per lunghi tratti appassionante. Molto si regge sul personaggio schivo e solitario di Gittes, interpretato da uno Jack Nicholson bravissimo a rendere allo spettatore un detective dal grande acume e con un coraggio da vendere. Le atmosfere, che ricordano piuttosto chiaramente l’universo di Raymond Chandler, sono leggendarie. Prova di recitazione di grande levatura (Nicholson, ma anche la Dunaway sono da applausi e sfiorarono l’Oscar), anche se sul personaggio di Noah Cross (interpretato dal regista John Houston) si potrebbe scrivere un trattato. Finale memorabile per quanto straordinariamente pessimistico. Un classico del cinema noir, da top ten in un’ideale classifica del genere.
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