Regia di Roman Polanski vedi scheda film
"Dimenticatelo Jake. È Chinatown".
Il detective privato Jake Glittes (J.Nicholson) indagando su un sospetto adulterio, non solo si scopre raggirato, ma porta alla luce un losco complotto.
Polanski, basandosi sulla sceneggiatura ideata da Robert Towne (premiata giustamente con l'Oscar), racconta la sozzura morale di una città che divora senza rimorso chi non ha sete di avidità. Una città dove le logiche di potere, camuffate da istituzioni di cartapesta, sfuggono ai più. Un giallo che, minuto dopo minuto, diventa un torbido noir, dove è impossibile che esistano eroi. Non immediatissima la comprensione ed il conseguente svolgimento dei fatti che richiede molta attenzione, nulla di grave, perché Polanski armonizza il racconto grazie ad una regia invisibile, ma capace al contempo di pezzi di bravura, come mini pianisequenza e folgoranti controcampi. Attori protagonisti stratosferici: Nicholson che in genere non amo, qui è perfetto; un mix di vitalità, ironia e determinazione, che non si arrende alla sconfitta: un ficcanaso che solca il film cavalcando le proprie intuizioni farlocche ( succede quasi sempre il contrario di ciò che pensa) , un eroe che dovrà rassegnarsi.
E poi Faye Dunaway che fa Faye Duneway , la divina.
La colonna sonora di Goldsmith, splendida e fortemente jazz, contribuisce a calare l'intera vicenda in un atmosfera malsana e misteriosa, fino all'epilogo, in cui lo spettatore è sospinto verso l'oblio della dimenticanza e della tragedia.
Capolavoro.
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