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Chinatown

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Chinatown

di bradipo68
8 stelle

Chinatown.Il noir anni 40 ricostruito filologicamente negli anni 70.Questo film è un opera di magistrale rilettura di tutti gli archetipi del noir e dell'hard boiled.Una regia sinuosa che non si affanna solo ad affastellare avvenimenti ma rielabora atmosfere.Le stesse atmosfere torbide e asfissianti,la stessa cappa sulfurea che sovrasta il cuore nero dell'America di quegli anni.Un rigore stilistico che risalta subito all'occhio del cinefilo.Una fotografia di grande pregio che avvlora un ambientazione che privilegia agli sofndi urbani stupende magioni di campagna.Polanski recupera uno stile,lo rielabora da cultore e lo cosparge di colori sgargianti che nascondono nuove inquietudini .Non più una dark lady o meglio non solo una dark lady ma una storia molto più grande.E il detective protagonista,un Nicholson molto più misurato che in molte altre occasioni,si può vedere come una riuscita riproposizione di antieroe marlowiano,con molti echi del Sam Spade de Il mistero del falco.E non è un caso che qui il più cattivo di tutti sia il capitalista Noah Cross interpretato da un magnifico John Huston.Come a dire che è un cerchio che si è chiuso.Il film che viene più rievocato da Polanski è secondo me Il grande sonno di Hawks:storia all'apparenza insignificante che poi mano mano si carica di importanza e di sporcizia fino all'omicidio,dialoghi secchi e pungenti,ambientazioni ariose che a sfondi urbani alienanti privilegiano stupende ville e masserie in campagna.Il capitalismo viene indicato come uno dei mali peggiori del secolo e il capitalista del film non a caso è il personaggio più negativo.Da un adulterio si è passati a un omicidio,a una speculazione e si arriva a un incesto sempre nascosto per vergogna.E il responsabile è sempre lo stesso.Il film è stratificato,vive di una miriade di personaggi che servono per comporre il quadro in una sorta di coro polifonico che indica al detective la strada da percorrere.Gustoso il cameo dello stesso Polanski con Nicholson che quando lo vede lo apostrofa con l'epiteto di nanerottolo.Un po'di sana autoironia non guasta.A differenza della quasi totalità dei noir classici qui manca la quasi sempre presente voce fuori campo che si affanna a spiegare tutto(qui non se ne sente il bisogno) e la centralità del ruolo della dark lady.Anzi qui quella che sembra essere la dark lady è uno dei personaggi più cristallini di tutto il film,ammesso che se ne possano trovare.Anche il detective è al di sotto di qualsiasi correttezza professionale ,alla fine si accorge che è solo un misero ingranaggio.Il finale è di ellittica brutalità:il Male vince sempre e con esso il capitalismo del denaro su quello degli affetti...

Su Roman Polanski

apparizione brevissima da nanerottolo

Su John Huston

magnifico nella parte di Noah Cross

Su Faye Dunaway

grande prova

Su Jack Nicholson

molto più misurato che in altre prove...

Su Roman Polanski

grande regia per uno dei suoi film migliori

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