Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Jake Gittes è un investigatore privato. Viene ingaggiato da una moglie che gli chiede di investigare sul marito, presunto fedifrago. Ben presto Jake si accorge in realtà di essere stato manipolato. L’uomo su cui deve indagare è in realtà un funzionario comunale che ha scoperto un traffico illecito in merito all’acqua pubblica. Quando l’uomo in questione verrà trovato morto Jake dovrà scoprire il colpevole e al contempo guardarsi le spalle.
Roman Polanski dirige magistralmente una pellicola che ha i tratti di un noir d’altri tempi. Man mano che la visione procede e la trama si infittisce, sembra di leggere un romanzo di Raymond Chandler, tanto è il coinvolgimento dello spettatore curioso di scovare il colpevole.
Anche quando, arrivati a poco più di metà visione, si viene indirizzati a tal punto che il colpevole diventa piuttosto chiaro (anche se le prove scarseggiano) l’attenzione è immutata e resta costante (più o meno) per tutta la durata. Il merito è senza dubbio, anche e soprattutto, di Jack Nicholson. Il suo Jake possiede un fascino ed un carisma che bucano lo schermo e, al servizio di Polanski, sembra capace di dar vita ad uno dei personaggi più complessi e controversi della sua immensa carriera.
Non si può parlare di questo film senza citare Faye Dunaway che interpreta Evelyn Cross Mulwray vedova consolabile e perfetta antagonista di Jake; sembra quasi il suo alter ego al femminile. Due facce della stessa medaglia che il destino sembra non stancarsi mai di lanciare in aria. Vittime consapevoli di un sistema marcio impossibile da redimere.
E poi c’è lei Chinatown quartiere degradato che i protagonisti sembrano avere paura anche solo a nominare. La sua presenza aleggia per tutta la durata ma si palesa solo nelle ultime, drammatiche, sequenze. In un finale angosciante e imprevedibile, come nei migliori thriller.
Note di merito a Robert Towne, che compone una sceneggiatura impeccabile. La sensazione, come già sopra accennato, è quella di leggere un noir ben scritto che vorresti non finisse mai.
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