Trama
La cinquantenne Laura osserva avidamente le persone intorno a lei per compensare la delusione che vive nella sua esistenza personale. Tomas, attore e ballerino, si guadagna da vivere come massaggiatore e sogna un rapporto con una donna che lo rifiuta. Christian invece ha la SMA ed è su una sedia a rotelle. Le vite dei tre personaggi si incrociano e intrecciano tra fiction e realtà.
Approfondimento
OGNUNO HA DIRITTO AD AMARE: VIAGGIO NELL'INTIMITÀ
Diretto e sceneggiato da Adina Pintilie, Ognuno ha diritto ad amare mostra come una regista e uno sparuto gruppo di personaggi abbraccino una ricerca personale sul concetto di intimità. Rimanendo fluidamente in bilico tra realtà e finzione, si segue il viaggio emotivo di tre individui - Laura, Tomas e Christian - chiamati a confrontarsi con i dilemmi della loro stessa esistenza. Desiderosi di intimità ma anche profondamente impauriti, i tre lavorano per superare vecchi preconcetti, meccanismi di difesa e tabù: il loro obiettivo è quello di essere finalmente liberi di vivere una vita piena trovando l'intimità che cercano nei modi più inaspettati, amando qualcun altro senza perdere di vista se stessi.
Con la direzione della fotografia di George Chiper-Lillemark, le scenografie di Adrian Cristea, i costumi di Maria Pitea e le musiche di Ivo Paunov, Ognuno ha diritto ad amare viene così raccontato dalla regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Berlino 2018: "A vent'anni, credevo di sapere tutto sull'amore, su cosa si basasse una sana relazione intima o su come funzionasse il desiderio. Oggi, dopo vent'anni di prove e tribolazioni, tutte le mie certezze hanno perso valore e sono diventate sempre più complesse e contraddittorie.
Riflesso della mia esperienza personale, Ognuno ha diritto ad amare si prefigura come una ricerca artistica sul desiderio umano e sull'incapacità di toccare ed essere toccati, di entrare in contatto. L'intimità gioca un ruolo centrale nell'esperienza umana, affondando le sue radici nel legame fisico, emotivo e psicologico che sin da subito si instaura tra la madre e il neonato. È attraverso questo attaccamento primario che il bambino ha il primo contatto con il mondo e inizia a costruire la sua immagine di sé. Tale contatto iniziale modella il cervello del piccolo, influenzando profondamente la sua autostima, le sue aspettative sugli altri e, in seguito, come si lega e si rapporta all'intimità da adulto. Al di là del ruolo cruciale che gioca nella formazione dell'identità, una sana intimità a livello individuale ha importanti implicazioni a livello comunitario, consentendo la creazione di una rete psicosociale di esseri umani connessi attraverso solidi legami emotivi. Un'intimità disfunzionale all'interno del nucleo familiare rappresenta invece un terreno fertile per la proliferazione di ulteriori conflitti, abusi, discriminazioni e pregiudizi, anche su una scala sociale e politica più vasta.
Ognuno ha diritto ad amare mira a diventare uno spazio per la (auto)riflessione e trasformazione, in cui lo spettatore viene sfidato ad approfondire la propria conoscenza della natura umana e a rivalutare la propria esperienza e le proprie idee sulle relazioni intime, con particolare attenzione alla de-oggettivazione e personalizzazione dello scambio umano, alla stimolazione della curiosità sul concetto di "diverso" e alla nostra abilità empatica di metterci nella pelle dell'altro.
Personalmente, credo che comprendere la natura umana e considerare l'altro come un "altro me", come un'altra possibilità del nostro essere, possa avere un essenziale potere trasformativo sia nei confronti del nostro io interiore sia sui modi in cui interagiamo con gli altri. Come osserva Gustav Landauer, la società non è qualcosa che può essere cambiata da una rivoluzione ma è una condizione, una certa relazione tra gli esseri umani, una modalità di comportamento; la cambiamo cambiando il modo in cui ci relazioniamo, comportandoci in maniera differente".
Il cast
A dirigere Ognuno ha diritto ad amare è Adina Pintilie, regista e sceneggiatrice rumena. Laureatasi nel 2008 alla National University of Drama and Film di Bucharest, la Pintilie è sia regista sia artista visiva ed ha spesso ricevuto dei premi nel circuito dei festival internazionali a cui ha partecipato con i suoi… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
- Orso d'oro al Festival di Berlino 2018
Commenti (1) vedi tutti
Un Orso D'Oro non facile da comprendere.Nulla da dire alle tecniche di regia ,un po' meno sul contenuto,con tanti nudi,masturbazioni e riprese a gruppi di persone con problemi.....insomma una fida non certo facile,comunque da vedere per giudicare.
commento di ezio