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The Irishman

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su The Irishman

di tobanis
8 stelle

La coppia Scorsese - De Niro ( e non solo) e un altro loro film che va visto.

Quando Scorsese dirige De Niro, di solito va a finire bene, no? Taxi driver, Toro scatenato, Quei bravi ragazzi, Casinò, giusto per citare i più fortunati, a cui andrà aggiunto necessariamente questo altro bel film. La storia viene presa da un libro, in cui un gangster racconta la sua vita, i suoi innumerevoli omicidi e tra questi quello di Hoffa, un celebre sindacalista americano, che nella realtà a un certo punto scomparve e non se ne seppe più nulla. Secondo il racconto del libro, e del film, venne fatto fuori e fatto sparire dalla malavita, in quanto, più che altro, aveva rotto i maroni a tutti e non sembrava “controllabile”. Nel film, il protagonista malavitoso è De Niro, reduce dalla Seconda guerra mondiale, che vive, lavora, e fa piccole truffe, finchè, quasi casualmente, finisce nel giro che conta e diventa il braccio destro, armato, di un padrino. E quando Hoffa chiederà aiuto alla malavita, sarà lui che gli verrà mandato come factotum. Il sindacalista è interpretato da Al Pacino, in stato di grazia. Il film è un bel racconto, un grande e lunghissimo racconto (dopo un’ora e mezza, ne mancano ancora due), una storia dove non c’è mai una pausa e le ore che dura sono tutte necessarie e godibili. Un gran bel film, ricco anche di violenza, a cui darò 8. Scorsese cercò a lungo dei produttori, senza trovarli. Alla fine ci pensò Netflix (dove ancora si può vedere il film), che diede la montagnola di soldi necessari (veramente tanti, avrei creduto meno, al di là degli effetti speciali per ringiovanire, quando serviva, i protagonisti). La stessa Netflix lasciò il film nei cinema per alcuni giorni, non molti, prima di spostarlo nella sua piattaforma: il Covid in questo caso non c’entra nulla. Di conseguenza, l’opera ha avuto incassi minimi, per non dire nulli. La critica l’ha celebrata come un nuovo capolavoro, per quanto poi agli Oscar, pure ottenendo 10 nomination, non abbia vinto neanche una statuetta (si disse proprio perché era su Netflix, una sorte di stupida “vendetta”). Battuto da Parasite come migliore film e regia (mah…io forse preferisco questo); De Niro non entrò in nomination (giusto, l’ho trovato eccellente, come al solito, ma con molto mestiere, soprattutto); ci andarono invece come non protagonisti sia Pacino che Joe Pesci (ma vinse Brad Pitt…ci sta).

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