Più che un film sembra il manifesto di un’epopea, e non poteva che farlo il grande Scorsese. Il risultano non è perfetto, ma preciso. Ma poi ce ne era bisogno? A mio parere no, perché il film è si un avvincente (a tratti) opera di un genere trito e ritrito (oltretutto di una lunghezza smisurata) ma oltre la buona esecuzione manca quel tocco artistico in più che ti aspetti da un regista e una serie di attori come quelli messi in campo. Interessante il tentativo di raccontare il senso della vecchiaia e della morte di fronte alla quale si azzerano le regole del più forte. E così vediamo questi vecchi mafiosi che per decenni hanno seminato morte e corruzione nella loro parabola discendente (fanno quasi tenerezza colpiti dalle loro debolezze fisiche). Non poteva poi mancare il dolore per una figlia che abbandona il padre dopo averne scoperto l’attività mafiosa. Ma che doveva fare? Alla fine il tutto suona stanco, morboso ed eccessivamente lungo.
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