Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
C’era una volta a Philadelphia, Chicago, Detroit,…
il film si apre e si conclude all'interno di un ospizio ma il cerchio si è chiuso quando Frank definisce, se la memoria non mi tradisce, i due agenti dell’FBI, “good fellas”, bravi ragazzi. Si è forse pentito? Impossibile, riconosce che sono passati troppi anni e ammette al cospetto di dio che non prova nulla nemmeno nei confronti dei famigliari delle sue vittime, del resto non le conosceva quelle famiglie, a parte una… forse in cuor suo, l'unica cosa di cui potrebbe pentirsi è quella telefonata.
Nonostante la sua carriera criminale ormai è solo un vecchio, un sopravvissuto, anzi l’unico sopravvissuto, che non se la sente di dormire con la porta chiusa e che non vorrà essere cremato né messo sotto terra, soluzioni che ritiene troppo “definitive”.
Mentre la storia degli USA scorre sugli schermi tv, cosa ha fatto per tutti quegli anni the irishman? Ha solo eseguito gli ordini che Rus impartiva con un solo sguardo, le parole divenute superflue. Quegli sguardi sono una delle cose più affascinanti dell’opera di Scorsese il cui cast è in stato di grazia ma che ve lo dico a fare…
Non godersela tutta d'un fiato al buio di una sala sul grande schermo sarebbe stato un vero peccato.
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