Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Un film molto complesso che richiede un alto livello d'osservazione, malgrado la sua difficoltà e la sua apparente discontinuità, è un film che affascina. Una serie di episodi collegati fra loro solo per il fatto di avere a che fare con gli stessi attori anche se, in realtà, il collegamento è molto più forte di ciò che appare. Abbiamo dei salti temporali molto grandi eppure tutto sembra rimasto, più o meno, uguale nelle faccende, nei sopprusi e nel modo di agire; non c'è poi tanta differenza, l'uomo è uomo. Sempre uguale a se stesso, l'uomo ha sempre continuato negli anni e nei secoli a usare la violenza. Un film pieno di significati che a tratti sa essere anche divertente senza far mai calare l'atmosfera drammatica su cui si fonda tutto discorso di Iosseliani, la guerra c'è sempre stata, nel medioevo come ai nostri giorni e gli uomini che la fanno sono sempre gli stessi e non si rendono neppure più conto di quello che fanno. Ormai è diventata abitudine, l'uomo ha la violenza nel sangue, non c'è niente da fare; non riesce a capire che la violenza può andare anche a proprio discapito. Un punto importante per capire il significato del film è vedere il cambio generazionale che avviente in un ambiente violento, in un clima così come lo ha creato l'uomo, vediamo figli che fanno la spia sul conto dei loro genitori(che ricorda un pò anche "1984" di Orwell) o figli che uccidono i genitori stessi, la violenza non avrà mai fine e verrà tramandata di generazione in generazione. Un film parecchio pessimista che sa essere "vero" in maniera impressionante. Indimenticabili alcune scene, fra tutte la sala delle torture in cui il bambino guarda divertito da dietro una tenda mentre altri uomini stanno preparando l'occorente, tutto con una leggerezza incredibile; la leggerezza è il punto forte di questo film che ricorda a tratti il "tocco" del Bunuel del periodo francese e la coralità di Altman.
Una serie di uomini che sanno essere "Briganti" in vari periodi della storia, dal medioevo ai giorni nostri dimostrando che gli uomini, e la storia stessa, non sono poi così cambiati.
Un punto di forza del film come anche tutti i rumori che si sentono, Iosseliani sa curare alla grande tutti i particolari.
Film da vedere e rivedere, non si tocca anche nei punti nei quali non lo si capisce.
Una regia leggera che è molto attente ai particolari. Iosseliani è un grande regista che nasconde nello stile il pessimismo che accompagna questo e, forse, tutti gli altri suoi film.
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