Regia di Bruce Beresford vedi scheda film
Beh, insomma... Io sono giovane, non ho nemmeno ancora sessant’anni; e se dovessi dichiarare la mia età da hobbista cinefilo, sarei ancor più appetibile. Ma mi ricordo che proprio negli anni in cui sbocciava timidamente la mia passione per i film, vinse il premio Oscar un certo “A Spasso con Daisy”, un film piccolo piccolo che stava su due gambe sole (una bianca e una nera), e ancora ricordo, all’uscita dal cinema, tutta la tenerezza profonda che quel piccolo capolavoro suscitò in me. Bruce Beresford, in grande spolvero trent’anni dopo, mi ritorna con tutta la sua intelligentissima leggerezza, col suo raccontare fluido e meritoriamente popolare, con la sua capacità di saper raccogliere piccole margherite attraverso gesti, inquadrature, sceneggiatura e dialoghi che riescono a dare ad ogni piccola cosa la grazia ed il profumo di un’orchidea, e che sa confezionare bouquet eleganti e profumatissimi . E se in Daisy poteva essere stato “facile” essendo solo due le figure con cui cimentarsi, “Ladies in Black” è invece un film corale, pieno zeppo di personaggi, di situazioni diverse e complementari, un rigoglioso giardino da saper concimare qua con un elemento acido, qua con un additivo basico. Beresford è ormai diventato un giardiniere modello, del quale potersi tranquillamente fidare.
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