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Trama

In Kurdistan, Bahar fa parte delle Figlie del Sole. Combatte in nome della libertà e per ritrovare il figlio scomparso, portato via dall'Isis. La giornalista francese Mathilde arriva dalla Francia per seguire il gruppo di guerriere e le loro azioni.

Approfondimento

GIRLS OF THE SUN: LA FORZA DELLE DONNE CONTRO L'ISIS

Diretto e sceneggiato da Eva Husson, Girls of the Sun racconta la storia di Bahar, una comandante del battaglione delle Figlie del Sole che in Kurdistan si sta preparando a liberare la sua città dalle mani degli uomini in nero con la speranza di trovare suo figlio. Mathilde, una giornalista francese, arriva per seguire da vicino l'offensiva e testimoniare la storia di queste eccezionali guerriere che, dall'esistenza sconvolta, lottano per la stessa causa: il diritto a essere donna, alla vita e alla libertà.

 

Con la direzione della fotografia di Mattias Troelstrup, le scenografie di David Bersanetti, i costumi di Marine Galliano e le musiche originali di Morgan Kibby, Girls of the Sun si basa su eventi realmente accaduti. Il 3 agosto 2015, sulle montagne intorno a Sinjar nel nord dell'Iraq, le truppe di Daesh si sono fatte strada nel territorio della minoranza yazidi, ultimo baluardo da conquistare per avere un'unificazione strategica con la Siria. L'offensiva, studiata in ogni dettaglio, ha colto di sorpresa i 300 mila yazidi che vivono nella regione: gli uomini sono stati massacrati e le donne prese in ostaggio. I pochi testimoni sopravvissuti hanno parlato di un vero e proprio genocidio con corpi sepolti in fosse comuni, donne e ragazze stuprate e vendute come schiave, e bambini mandati nelle scuole per jihadisti per imparare a uccidere già all'età di tre anni.

 

Poiché gli aiuti internazionali e politici non sono arrivati tempestivamente, nella zona si sono formate reti autonome di resistenza e anche le donne hanno abbracciato le armi, formando un'unità di combattenti che è divenuta nota come le Figlie del Sole, guerriere che non hanno nulla da perdere, convinte che la barbarie deve essere combattuta e consapevoli che è meglio morire alzandosi che inginocchiandosi.

 

I soldati di Daesh, per motivi religiosi, temono le Figlie del Sole: essere uccisi per mano di una donna non consentirebbe loro di accedere al paradiso e per tale ragione la battaglia di Sinjar è andata avanti per ben 15 mesi, segnando la fine dello Stato islamico in Iraq e precludendo la caduta di Raqqa, la capitale siriana di Daesh.

 

Nonostante la vittoria, il destino delle Figlie del Sole è rimasto pressoché incerto: non si sa che fine abbiano fatto circa 2 mila combattenti e coloro che sono state prima rapite e poi rilasciate hanno faticato non poco a riadattarsi alla vita familiare. "Da figlia di un soldato repubblicano spagnolo, da sempre sono interessata alla questione del crollo degli ideali", ha raccontato la regista. "Nel 2006, ho cominciato a lavorare a un progetto su un campo di concentrazione di rifugiati spagnoli in Francia dopo la guerra civile, un campo in cui era stato anche mio nonno. Mi interessava raccontare il trauma collettivo e individuale rappresentato dal campo. Ed è stato allora che ho sentito parlare di queste donne curde e che ho cominciato ad approfondire l'argomento, scoprendo gli ideali marxisti delle guerriere curde, le guerre per una terra che non è assicurata e la lotta contro il fascismo. Mi è sembrato qualcosa di molto familiare e ho ritrovato nella loro tragedia contemporanea qualcosa che volevo raccontare da tempo: la lotta per un ideale e la ricerca di uno scopo significativo.

 

Ovviamente, raccontare la storia delle Figlie del Sole significa abbracciare un certo percorso politico e raccontare gli orrori che hanno vissuto le combattenti finite nelle mani degli estremisti, rapitori che hanno fatto vivere loro circostanze spaventose. Prima delle riprese, sono stata in Kurdistan e ho incontrato tutte le possibili fazioni curde. Non ho invece nemmeno provato a incontrare esponenti estremisti: non era nelle mie intenzioni parlare con loro o capire i loro punti di vista. Sono semmai andata nei campi profughi ad ascoltare le storie delle donne fuggite dai rapitori e grazie alle loro testimonianze ho costruito il personaggio di Bahar: non è facile rimanere impassibili di fronte a una donna che ti racconta di essere stata venduta e riscattata 14 volte, che con dolcezza e forza ripercorre le violenze subite e che inevitabilmente rimette in discussione con il suo dolore tutte le tue certezze".

Il cast

A dirigere Girls of the Sun è Eva Husson, regista e sceneggiatrice francese. Nata nel 1977, ha vissuto tra Stati Uniti, rancia, Spagna, Inghilterra e Porto Rico, ma ha studiato Letteratura inglese e Letteratura spagnola alla Sorbona di Parigi. Ha poi frequentato l'American Film Institute di Los Angeles,… Vedi tutto

Note

Una storia di resistenza, sorellanza e umanità. Una storia di due donne che portano speranza in mezzo a tanta oscurità. Una storia di donne che affrontano la barbarie della guerra. Una storia che è un tributo unico alle donne stesse.

Commenti (1) vedi tutti

  • Nelle mani di una regista incompetente, la storia del battaglione femminile curdo in lotta contro l'Isis si riduce ad un polpettone banale e piagnucoloso che sprofonda nella retorica più stantia.

    leggi la recensione completa di port cros
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