Regia di Milos Forman vedi scheda film
La storia di un imprenditore sui generis e della sua anomala interpretazione del sogno americano. Larry Flynt è un uomo che ha fatto affari e si è messo nei guai dando una svolta popolare e creativa alla pornografia: partendo da una mera questione di gusto, arriva a porre l'opinione pubblica degli Stati Uniti, patria della democrazia, di fronte ad uno scabroso interrogativo sui limiti e i fondamenti della libertà di stampa e di espressione. Nel clima sociale in cui egli si trova ad operare – quello dell'America degli anni settanta - ogni attacco al puritanesimo borghese appare più grave di un delitto contro la persona, e la diffusione di una rivista a luci rosse è punita con anni di carcere. Questo film, attraverso la dettagliata presentazione del rapporto tra Larry e la moglie, mostra la continuità tra la provocatoria iniziativa editoriale ed un'idea della sessualità che ha i desideri dell'individuo e l'intesa della coppia come unici parametri di riferimento, sottraendosi ad ogni regola imposta dal costume. Il messaggio è forte, come la possente figura del protagonista, e la sua incosciente audacia si trasforma ben presto in un grande coraggio, quello necessario a difendere un principio di libertà di fronte alle costrizioni di una società ipocrita. La battaglia portata avanti tramite la rivista "Hustler" sale progressivamente di livello, la sessualità aperta e disinibita viene proposta come sinonimo di sessualità sana, ed impugnata come l'unico vero antidoto contro la repressione. La fiducia nel suo effetto terapeutico e l'avallo morale offerto dalla predicatrice cristiana Carter promuovono infine la lotta al rango di missione, con precise implicazioni religiose, e il più totale investimento personale da parte di Larry, che ne ricaverà solo sciagure, eppure non mollerà mai. Egli impersona l'eroe nella veste più impresentabile ed anti-retorica, il cui comportamento infrange intenzionalmente tutte le norme del decoro, ed incorre nelle disavventure più degradanti e sconvenienti. La sua vicenda è la somma di tutti i possibili epiloghi della tragedia classica - l'invalidità fisica, l'ostracismo, la follia, la perdita della persona amata – che però egli saggiamente cavalca per poter gridare più forte e più liberamente il suo pensiero. Un film non agiografico, perché graffiato dalle stravaganze del protagonista, e in cui, però, ogni eccesso suona, semplicemente, come una nuova tonalità su cui la verità cerca di modulare la sua voce.
Una incantevole "Betty Boop" con i capelli arruffati e i grandi occhi truccati e tristi, forte e fragile al contempo, e sempre, dolcissimamente, ammaliante. La controparte dolorosa e struggente della parabola di Larry.
Milos Forman segue con sensibilità e fine interesse artistico il declino della coppia Larry - Althea, facendone un quadro decadente, che ha i contorni aguzzi e le tinte appariscenti dell'espressionismo, ma la malinconia di un Toulouse-Lautrec. Un "pianto e stridore di denti" che diventa sinfonia, ed un maledettismo che si tinge di filosofia e romanticismo.
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