Regia di Guido Brignone vedi scheda film
Melodramma leggero leggero improntato sulla presenza come protagonista del noto tenore Beniamino Gigli e con un canovaccio costruito attorno al melenso succo della canzone da cui la pellicola prende il titolo. L'amore materno/filiale arriva così a raggiungere livelli stucchevoli nella sceneggiatura scritta da Guido Cantini, poco più che un pretesto per mettere in scena qualche esecuzione canora con brani di Verdi e, naturalmente, Mamma di Bixio in sottofondo come tema dall'inizio alla fine del film. Buonismo a manciate, con finale tragico e al tempo stesso positivo. Fra gli altri interpreti vale la pena di citare Emma Gramatica, Carola Hoehn, Carlo Campanini, Ugo Ceseri e Federico Benfer; tutti affidabili e in parte. Per Guido Brignone, classe 1886 e attivo dietro la macchina da presa fin dagli anni Dieci, si tratta di un semplice compitino da portare a termine senza particolare fatica. Siamo d'altronde in piena seconda guerra mondiale e il cinema nostrano deve cercare di spargere un po' di ottimismo o quantomeno disimpegno senza avere a disposizione grandi mezzi. 2,5/10.
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