Regia di Barbra Streisand vedi scheda film
Che Barbra Streisand sia depositaria di un talento dilagante è indubbio, così come indubbio che il suo ego, a volte, strabordi. Ne è un esempio quello che, a tutt’oggi, è l’ultimo film da lei diretto. Già dire che abbia solo diretto il film è riduttivo: la Streisand produce, interpreta, musica, vive, riempie, accentra su di sé tutto il film, lo inonda della sua presenza sgraziata (anche quando attua la trasformazione fisica resta comunque bruttarella) e rischia di esagerare. Sì, il film è piacevole, molto spesso fa ridere perché la sceneggiatura è costruita molto perfettinamente, zeppa di battute ad effetto e di dialoghi pimpanti; e poi ha il merito di raccontare una storia d’amore (strana, ma tutto sommato limpida) che coinvolge due personaggi atipici e nel mezzo del cammin di loro vita. Però tutto sembra fatto in funzione della star, e non sempre, per quanto si possa amare Barbra, è irresistibile. Una commedia hollywoodiana old style che recupera un vecchio classico francese e lo aggiorna graziosamente (la passione della protagonista per il baseball, l’ossessione del cibo, l’insegnamento pop). Più della star, regna la divina e splendida Lauren Bacall nei panni della sua cinica ed elegante madre e si guadagna l’unica nomination all’Oscar della sua carriera. Andata a vuoto. Ah, l’Academy.
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