Regia di Michele Soavi vedi scheda film
In una non ben definita citta' tedesca, sorge un'antica cattedrale gotica, costruita sopra una fossa comune dove in epoca medioevale furono seppelliti dei presunti adoratori del demonio, precedentemente trucidati da un'orda di cavalieri teutonici. La chiesa in questione funge da sigillo, in modo che le forze del male non fuoriescano. Un giovane bibliotecario ne scopre il segreto e apre quella porta che sarebbe dovuta rimanere chiusa per l'eternita'. Secondo film diretto da Michele Soavi, giovane regista che venne pretenziosame ed erroneamente salutato da molti come l'erede di Dario Argento, di cui era stato assistente alla regia. L'esordio avvenne due anni prima con il violento horror-slasher DELIRIA, guardacaso prodotto niente di meno che da Joe D'Amato. Pellicola vista da ragazzino e di cui serbo un pessimo ricordo, nonostante ci sia il desiderio di rivederla per una possibile prova d'appello. Con LA CHIESA, prodotto e sceneggiato dal suo maestro Dario Argento, Soavi esplora il terreno dell'horror gotico a sfondo medioevale. In origine doveva intitolarsi DEMONI 3 e doveva essere diretto da Lamberto Bava, per poi fare ricadere la scelta su Soavi a causa dell'indisponibilita' di Bava. L'inizio del film, con la strage messa in atto dai monaci guerrieri in epoca medioevale, sembra promettere bene. Purtroppo le buone notizie finiscono qui. Il film e' in primis servito da una sceneggiatura confusa e sconclusionata, aggravata da un manipolo di personaggi piatti e senza spessore, caratterizzati da interpreti mediocrissimi, tranne che per l'anziano attore russo Feodor Chaliapin. Poco splatter per fortuna, ma non mancano purtroppo situazioni grossolane che sfiorano il ridicolo e il carnevalesco, come la scena del caprone demoniaco che possiede carnalmente la bella Barbara Cupisti, e il finale con la "scultura vivente" che emerge dalle fondamenta. Non mancano alcune suggestioni, i tetri sotterranei e i particolari interni ed esterni della cattedrale, ma sembra veramente un po' poco per poter arrivare alla sufficenza, Inoltre, ed e' imperdonabile, il film manca completamente di suspence. Non aiutano le musiche, composte dai Goblin e da Keith Emerson, qui al minimo sindacale. Il film sembra trarre ispirazione, come hanno giustamente sottolineato altri utenti, da INFERNO di Dario Argento, pellicola che reputo imperfetta, anche se il paragone qualitativo e' assolutamente improponibile. Penso che si possa tirare in ballo anche LA FORTEZZA di Michael Mann, anche lì c'era una sorta di luogo sacro, con croci che fungevano da "tappo" per non fare uscire le forze del male. E' solo la mia opinione, ma ritengo che tolto Dario Argento, peraltro non sempre impeccabile, qualche titolo di Pupi Avati e alcuni gioiellini gotici degli anni 60', il genere horror e il cinema italiano non sono andati mai particolarmente d'accordo. Ricordo che in quegli anni uscirono alcuni titoli in Italia che si rifacevano al gotico e a temi collegati all'antichita' e al medioevo, ad esempio SPETTRI di Marcello Vallone, film di una bruttezza epocale, LE PORTE DELL'INFERNO di Umberto Lenzi, e un tale FRATI ROSSI, di cui, a quanto pare, si sono perse completamente le tracce. Michele Soavi dirigera' altri due horror, LA SETTA e il grottesco DELLAMORTE DELLAMORE, pellicola quest'ultima di cui ho un ricordo tutt'altro che brutto. Proseguira' con ARRIVEDERCI AMORE CIAO, efficace e violento noir tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto, ed infine con il dramma storico massacrato da tutti IL SANGUE DEI VINTI tratto da Giampaolo Pansa, per poi dedicarsi solo a regie televisive.
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Il genere horror e il cinema italiano non sono mai andati particolarmente d'accordo? Meno spinelli, please: Freda, Bava (padre ma anche figlio), Fulci, Margheriti, Lenzi, Deodato, D'Amato, Argento, Avati, Soavi, Stivaletti e ora Guadagnino...insieme contano decine di ottimi o anche solo discreti film horror, quasi tutti cult. Gli americani al nostro confronto un tempo impallidivano. Non sono d'accordo neanche su questo film, per me Soavi ci sa fare con la cinepresa e qui, al netto di una sceneggiatura un po' dispersiva, lo dimostra. Buona la colonna sonora.
Mi sembra di aver specificato che negli anni 60' sono stati realizzati delle vere perle, senza bisogno di elencare i registi, vatti a leggere quello che ho scritto su OPERAZIONE PAURA , IL MULINO DELLE DONNE DI PIETRA e LA CRIPTA E L'INCUBO. Quanto agli altri registi che hai citato (Lenzi, Deodato, Bava jr., Massacesi) li relego al puro trash, per la serie: diamogli un'occhiata e facciamoci due ghignate. Quanto a Guadagnino, non lo conosco, Fulci invece, come ho anche specificato in una recensionee di un suo film, non mi piace, lo reputo alquanto sopravvalutato, ho apprezzato solo 7 NOTE IN NERO. Che Soavi sappia fare il suo lavoro non lo nego, LA CHIESA era quasi un esordio. Avrebbe pero' dovuto dedicarsi molto di piu' al cinema e meno alle fiction TV, che non seguo assolutamente. E comunque ho anche specificato che e' semplicemente la mia opinione, dunque semplici punti di vista, che possono essere condivisibili o meno. Quanto alle canne me ne saro' fatte due o tre in tutta la mia vita, e non prima di scrivere quello che ho affermato nella recensione.
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