Regia di Jacopo Calatroni vedi scheda film
Un corto amatoriale italiano sugli X-men con un Wolverine che deve scoprire chi è che ha ucciso due umani e appiccato un incendio nel ghetto chiamato "Distretto X". Il Logan/Wolverine di Jacopo Calatroni sembra un parente di Adriano Celentano, però è adeguato e romantico con Jean Grey al punto giusto. Bello.
Jacopo Calatroni, regista, interprete principale e faccia da Adriano Celentano del periodo "BINGO BONGO", si cala adeguatamente nei panni di un Wolverine diverso dal "canottaro" Hugh Jackman, perché, pur ispirandosi nel look dei capelli al Logan visto nel film "X-MEN LE ORIGINI - WOLVERINE", è un cosplayer italiano che non rinuncia agli abiti e alla blusa nera che caratterizzavano l'irsuto personaggio nell'era fumettistica di Grant Morrison (primi anni 2000). Accanto a lui, ci sono Jean Grey e Ciclope, anche loro in costumi simil-fumetto d'inizio terzo millennio, dove chi sta veramente male in costume è Ciclope, che pare uno dell'altra sponda, non certo il compagno di Jean/rivale di Wolverine (anche se qui non manifesta antipatia per l'immortale mutante artigliato). La storia del corto è quella di Wolverine che, chiamato telepaticamente da Jean Grey, s'addentra a in un ghetto chiamato "Distretto X", dove coabitano umani e mutanti, per scoprire chi ha dato fuoco ad un edificio ed ucciso due umani che facevano esperimenti sui mutanti (eh, già, i cattivi qui sono più le vittime che il colpevole). Pur non non avendo i miliardi dei blockbuster della Fox, questo corto italiano del 2009 sugli X-men si difende bene, anche grazie alla trovata della voce fuori campo di Logan/Wolverine che rende il tutto hard boiled e chandleriano (anche se Harrison Ford della versione "alla Bogart" di "BLADE RUNNER" era un'altra cosa). La scoperta dell'identità del cattivo (che non è Magneto, come succede nei film regolari) non è che porti a un grande scontro fisico (questi ragazzi sono bravissimi a dare l'atmosfera giusta al corto, ma in quanto a scene action sono dei dilettanti - ovviamente -) , però sono azzeccate le scene dove Logan ha delle allucitazioni e sogna d'essere in intimità con Jean (in versione Fenice, ma con poteri controllati e non dark). Ben fatte le poche scene dove compaiono Jean e Ciclope, soprattutto la ragazza che pur non nascondendo il suo accento milano-torinese ed indossando una parrucca rossa e riccia, la trovo azzeccata, soprattutto nella scena dove s'imbatte in due mutanti perseguitati dagli umani. In soli 10 minuti, pur essendo in zona fan alla "STAR TREK", Caltroni e i suoi riescono a raccontare bene il disagio mutante nel mondo di tutti i giorni, perché le storie degli X-men vanno al di là dell'ennesima minaccia di Magneto. A volte non serve far comparire obbligatoriamente il calvo professor Xavier per aprire un dialogo fra diversi e dare speranza a reietti come i mutanti della Marvel, bastano anche tre x-men e un cattivo secondario per fare una bella storia e questa, signori, lo è. Applausi.
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