Regia di Tim Wardle vedi scheda film
Three Identical Strangers documenta, con sensibilità e la dovuta discrezione, una storia straziante dalla quale si esce frastornati e intenti a riflettere su quale debba essere il limite tra il progresso scientifico ed il rispetto per il diritto di ogni individuo alla libertà e alla salute.
Three Identical Strangers è un documentario strutturato nella maniera più classica, con gli intervistati che parlano rivolgendosi alla telecamera in primo piano mentre scene ricostruite si alternano materiale d'archivio, e la storia è tanto sconvolgente da raccontarsi quasi da sé: ma l'abilità del regista Tim Wardle sta nel renderla cinematograficamente accattivante rivelandone i particolari poco alla volta.
Si parte da quando, nel 1980, un diciannovenne cambiò college ritrovandosi, nel giorno del suo arrivo, salutato dai nuovi compagni con un calore ingiustificato: lui non li aveva mai visti prima, ma loro lo abbracciavano e baciavano come se lo conoscessero da tempo. In realtà, erano convinti di avere davanti il fratello gemello, che aveva frequentato quell'istituto l'anno precedente: i due, nati ovviamente dalla stessa madre, erano stati dati in adozione a due famiglie diverse dopo la nascita senza aver mai saputo l'uno dell'esistenza dell'altro. La notizia iniziò presto a girare e la loro foto a circolare sui giornali, e fu così che di lì a breve un terzo fratello vi si riconobbe e completò il quadro.
Questo incredibile trio di gemelli monozigoti riuniti divenne un caso mediatico, e ciò gli porto fama ed attenzioni, con ospitate nei programmi televisivi dell'epoca (durante le quali i tre ragazzi trovavano gusto - come è logico e naturale che fosse - nell'accentuare i contorni di ogni similitudine), e addirittura un'apparizione al cinema con Madonna nel film Cercasi Susan Disperatamente.
Quello che sin qui era sembrata una storia bizzarra ma a lieto fine, imbocca però una direzione ben più inquietante quando alle congratulazioni, alle pacche sulle spalle e all'orgia cinetelevisiva iniziano a subentrare le domande: perché dividere alla nascita dei gemelli omozigoti? e perché tenere all'oscuro di tutto anche i genitori adottivi?
La seconda parte del film cerca di rispondere a questi quesiti nei limiti del possibile, giungendo ad indagare su un vero e proprio studio segreto 'sui gemelli separati' di cui loro - insieme ad altri in giro per lo stato di New York di cui alcuni verosimilmente ancora ignari - sono stati le cavie: uno studio condotto dallo psichiatra infantile Peter Bela Neubauer (morto nel 2008) attraverso la sua Jewish Board (una clinica ancora esistente) con la connivenza della Louise Wise, l'agenzia che si occupò dell'affidamento dei bambini (e che oggi non esiste più), che aveva a che vedere con il rapporto tra il corredo genetico e l'educazione ("tra la natura e l'ambiente") e si presume intendesse anche quantificare l'incidenza potenziale delle malattie mentali, e che il medico decise di interrompere proprio nel 1980, senza mai pubblicarne i risultati e ottenendo di conservarli presso la biblioteca dell'Università di Yale vincolandoli a restar chiusi fino al 2066, anno nel quale tutte le cavie saranno presumibilmente morte.
Attraverso un percorso che sembra una discesa negli inferi della follia umana, Three Identical Strangers documenta, con sensibilità e la dovuta discrezione, una storia straziante dalla quale si esce frastornati e intenti a riflettere su quale debba essere il limite tra il progresso scientifico ed il rispetto per il diritto di ogni individuo alla libertà e alla salute.
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