Regia di John Frankenheimer vedi scheda film
Molto simile per ambientazioni a "Il dottor Zivago" e "Nicola e Alessandra", entrambi sulla Russia zarista di inizio '900, L'uomo di Kiev ne analizza l'aspetto più estremo e vergognoso, quello dell'antisemitismo, dei pogrom, dell'intolleranza e della corruzione delle istituzioni.
A farne le spese è un artigiano ebreo che viene accusato di due delitti palesemente falsi (uno stupro e un omicidio) ma sufficienti per farlo rimanere in galera a lungo in balìa dei brutali carcerieri.
L'intepretazione di Alan Bates è una delle più intense della storia del cinema alla pari di Forrest Whitaker (L'ultimo re di Scozia), Marlon Brando (Il padrino) o Val Kilmer (The Doors). Solo lui varrebbe la visione del film ma di meriti ce ne sono molti altri, scene, costumi, fotografia e tutto il cast.
Particolarmente crudo per l'epoca, fu vietato ai minori di 14 anni, e tagliato dalla MGM rispetto ai 150 minuti originari (fonte dizionario del cinema Morandini), va ricordata la sequenza iniziale del pogrom nel ghetto ebraico, carica di tensione e con un azzeccato commento sonoro.
Qualche estate fu trasmesso su Sky per breve tempo mentre per l'home video si possono trovare alcune copie in vhs su internet (abbastanza costose tra l'altro), di versioni in dvd non sembra esserci traccia per ora.
Mi fa rabbia che quando si parla di antisemitismo si pensi subito e solo al nazismo e all'Olocausto (un periodo storico affrontato dal cinema e dalla TV fino alla nausea) tralasciando la Russia imperiale o la Francia dell'affare Dreyfus..... è un segno di forte ignoranza e mi dispiace che a farne le spese siano anche film come questo, caduti ingiustamente nel dimenticatoio.
voto:8,5
Mi piacerebbe vedere la versione integrale.
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