Regia di Tom Clegg vedi scheda film
Grandioso poliziesco britannico e secondo "ritorno" cinematografico degli ispettori Regan e Carter (John Thaw e Dennis Waterman), in uno speciale esclusivo tratto dalla famosissima serie britannica omonima "Sweeney", in italiano "L'Ispettore Regan".
Rispetto al precedente la trama è piu legata e pertinente ad una indagine di tipo metropolitano sui crimini violenti, dato che la "squadra volante" di Scotland Yard deve chiudere il caso di una banda super professionistica di rapinatori di banche e cassette di sicurezza, "pendolari del crimine" in ritiro dorato-come le canne delle loro carabine placcate in oro- con mogli e figli in quel dell'Isola di Malta, e di ritorno a Londra solo quando hanno insorte nuove necessità economiche per la loro proprietà compound di lusso, e da dover arginare con qualche nuovo colpo.
Ma sempre "auto limitato" a 60000£ e non di più, da prelevare dal bottino.
Diventano da dover arginare a tutti i costi e senza pietà, quando incominciano per incidente o errore, a lasciarsi dietro durante i colpi, diversi cadaveri. Tra cui una ragazza presa in ostaggio.
Questo per ultima volontà depositata a Regan dal superiore Denholm Elliott, adesso in carcere per corruzione(esemplare la sequenza davanti al tribunale di Londra, nella quale i due si guardano dai lati opposti della strada nel gelo, ormai distanti ma che ancora si comprendono dopo i tanti anni di casi e servizio, passati assieme negli stessi uffici. Regan si è sfilato dall'aggiustare e abbellire una sua testimonianza come richiesto dall'avvocato, per cercare di alleggerire la posizione e reputazione del superiore, e ancora più bella la sequenza in cui Regan va a trovare Elliott in carcere, per delle informazioni e avere degli ulteriori possibili nomi sul caso dei rapinatori), e presa come una ragione di vita da Regan, che lo porterà assieme a Carter fino a Malta.
Pieno ancora di più che la serie di annotazioni permissiviste(esemplare la sequenza della centralinista bona e occhialuta che lascia la chiave dell'appartamento di Regan e che lui le aveva lasciato, nella sua patta dei pantaloni dopo averlo trovato addormentato alcoolicamente in casa, e fin lì convenuta per un appuntamento galante), di sequenze violente, che nel finale non risparmiano nemmeno la faccia di Regan investita dagli schizzi di sangue di una testa fatta eplodere mediante suicidio, da una carabina posta in bocca.
E' anche irresistibile il tono generale di scorrettezza e verace, genuino spirito libertario, rispetto ai tempi "disinfettati" di oggi.
Notevole ogni comparto tecnico dal montaggio alla fotografia e agli splendidi scorci urbani invernali londinesi, le sequenze delle rapine sono un punto di riferimento per il cinema britannico d'azione, così come il violento finale. Si notano però ad una successiva visione alcune esagerazioni. Ad esempio, se nell'ultimo colpo la fuga con la Jaguar fosse stata più ordinata e tranquilla (e non si capisce perché non lo fosse visto che la polizia non li stava incrociando, oltretutto le due auto dei rapinatori si dirigono in staffetta nella stessa direzione, cosa che non si fa casomai andando in direzioni opposte), non sarebbe mai avvenuto l'incidente che fa perire ben tre dei componenti della banda, e rovina facendoli scoprire, gli altri due capi scampati.
Inoltre anche la scelta dell'omicidio-suicidio finale è forse dettata da una certa esagerazione, enfatica nei toni. Impagabile, originalissima e unica però la figura della modella erotica e simpatizzante neo-nazista, aderente ad un gruppo dalla casa piena di cimeli antichi hitleriani e non solo.
Strepitosa la sequenza in cui Regan, Carter e tutti i colleghi della squadra volante guardano un suo video nel quale nuda promuove una automobile replica esclusiva, strusciandovisi e scivolandovi sopra, e i loro commenti oggi purtroppo improponibili nei film "bonificati" da ogni commento "machista/sessista", come dicono le femministe.
Molto disilluso e disincantato il finale, nel quale le mogli dei rapinatori decidono di non aderire alla ultime volontà testamentarie dei loro congiunti periti a Londra, esposte loro da un notaio curatore della proprietà composta da ville familiari e un compound con piscine, maltese. E non continuare a investire forze, volontà e capitali in essa, ma vendere le proprie quote di proprietà, e ognuna andarsene per le personali destinazioni e scelte di vita, con i propri figli.
John Nada
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