Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Adattamento del romanzo di Dacia Maraini La lunga vita di Marianna Ucrìa, questo è il nono film di Roberto Faenza, sceneggiato da lui stesso, Sandro Petraglia e Francesco Marcucci. Se il testo di partenza fa crescere le aspettative sulla pellicola, la produzione è comunque adeguata; lo si intuisce già dal cast: Roberto Herlitzka, Laura Morante, Philippe Noiret, Leopoldo Trieste, Laura Betti e, nei panni della protagonista da adulta, Emmanuelle Laborit, realmente sordomuta e nipote del biologo Henri. Fotografia curatissima di Tonino Delli Colli, costumi sontuosi di Danilo Donati, musiche di Ennio Morricone e Franco Piersanti; arrivano tre David di Donatello: fotografia, costumi e scenografie. L'impressione in definitiva è che Faenza usi eccessivo rispetto nei confronti del libro e che il film rimanga impostato più sulla forma che sulla sostanza; i contenuti comunque traspaiono sufficientemente e in essi la denuncia verso un mondo antiquato e crudele, così lontano materialmente da noi, ma così vicino nelle nefandezze usate ancora oggi contro le donne. 5,5/10.
Sicilia, metà Settecento. Marianna Ucrìa ha soltanto tredici anni quando viene costretta al matrimonio con un anziano duca, che è per giunta suo zio. La sua vita è inoltre complicata da un forte handicap: è sordomuta.
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