Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
Si perde il conto se si analizza quanti romanzi ha rovinato Faenza con le sue trasposizioni cinematografiche, e quando si tratta di grandi romanzi come questo, viene la rabbia accesa dentro. Fare scempio di un romanzo come La Lunga Vita di Marianna Ucria di Dacia Maraini è da denuncia e la stessa scrittrice, forse anche sull'esempio di Moravia che lasciava al suo destino le sue opere, non si è minimamente preoccupata della sceneggiatura, anche se il regista si vorrebbe salvare aggiungendo il “Liberamente Tratto”. Chi giudica positivamente questo film è perché non ha letto il romanzo, qui viene a mancare interamente lo spirito del racconto e la vita di una donna avanti ai suoi tempi; del film rimaner la cornice affidata ad ottimi professionisti come la fotografia di Tonino Delli Colli ed i costumi e la scenografia di Danilo Donati, ma pur essendo questi nomi dei colossi, non possono da soli tenere alta la bandiera del film. Il lavoro di Petraglia e Faenza a livello di sceneggiatura è riduttivo al massimo e la regia stessa completa la piattezza, buttando via letteralmente uno dei più bei personaggio di questi ultimi decenni. Il cast non sarebbe neanche male, ma è l'impostazione elementare della storia che è sbagliata e semplificata fuori di maniera.
Una storia bellissima rovinata in maniera irritante
Ma chi glielo ordina il dottore di fare scempio di romanzi bellissimi
Un volto poco interessante ed un interpretazione di maniera
Il ruolo della madre, poco convincente ma non per colpa sua
Bravissimo supera tutti, anche il regista
Partecipazione speranzosa, ma sprecata
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