Regia di Woody Allen vedi scheda film
Il musical: Woody Allen riesce finalmente a mettere in piedi uno dei suoi sogni 'storici', da anni promesso e realizzato nel 1996 esattamente come lo aveva descritto: attori non necessariamente intonati o ballerini perfetti, musiche d'epoca riarrangiate per l'occasione ed una storia (di storie) d'amore a fungere da filo rosso, più che da trama, per l'intera operazione. Con un pizzico di quel cinismo che gli appartiene e compete, Woody inscena anche un balletto di spiriti con parole cantate da un defunto. E poi lancia una dedica alle tre città che ama (New York in primis, poi i recenti amori Parigi e Venezia), approccia le nuove tecnologie di manipolazione dell'immagine (ma senza esagerare - del resto la ferrea logica alleniana può passare in secondo piano in un film dichiaratamente illogico, in cui l'ordine è volutamente sbracato come in questo) e naturalmente si circonda di un cast di prim'ordine: irresistibile la particina di Tim Roth, appena uscito di prigione e desideroso di sfogare la propria libido.
Marito, moglie (ed ex marito Joe) e tre figli, una famiglia newyorchese normale alle prese con gli amori che vanno e che vengono: quelli dei ragazzi e quello di Joe, che vaga fra Parigi e Venezia seguendo una donna che lo attira, ma si scopre ancora innamorato dall'ex moglie.
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