Regia di Jeff Wadlow vedi scheda film
Noioso teen-movie con body count a matrice Final destination. Idee e messa in scena da brutto horror di terz'ordine Anni '90.
Obbligo o Verità (2018): locandina
Sei ragazzi decidono di passare una vacanza in Messico, finendo per ritrovarsi in una vecchia Chiesa sconsacrata del 1896 a giocare al classico "obbligo o verità". Chi li ha condotti in quel luogo confessa che non si tratta di un gioco e chi non rispetta le regole è destinato a morire. Ritornati a casa, i ragazzi hanno strane visioni e scoprono -dolorosamente- che i demoni esistono, e che si divertono molto a giocare sulla loro pelle.
Obbligo o Verità (2018): Lucy Hale
"I demoni si impossessano delle persone, di posti, di oggetti, anche di idee". (Iscrizione su pietra nella Chiesa abbandonata)
Obbligo o Verità (2018): Tyler Posey, Lucy Hale, Violett Beane, Hayden Szeto
Blumhouse ormai è destinato a diventare marchio di film horror scontato e prevedibile, girato in massima economia e rigorosamente vietato ai maggiori di diciotto anni. L'uso invadente della tecnologia (terribile il finale) non solo è tratto distintivo delle inguardabili produzione di Blum, ma qui viene mal praticato (provocando nostra noia) dall'esperto Jeff Wadlow, cineasta d'ufficio che aveva già firmato il mediocre Nickname: enigmista, filmetto del 2005 a base di chat e laptop, che in Italia si è tentato -con opportuna titolazione- di spacciare come sequel di Saw - L'enigmista.
Obbligo o Verità (2018): Tyler Posey, Nolan Gerard Funk, Sophia Ali, Violett Beane, Hayden Szeto
Siccome, per legge di natura, causa ed effetto sono indissolubilmente legati cronologicamente, questo preambolo (Blum + Wadlow) può già dare senso al risultato finale ottenuto da Obbligo o verità. Inutile citare gli interpreti (bravini, per carità) costretti da una sceneggiatura da rigetto (e in quattro ci si sono messi a scriverla) evidentemente in obbligo con Final destination, fatta la debita sostituzione della Morte con il non meglio precisato demone Calux (che razza di nome infernale è mai questo?).
Obbligo o Verità (2018): Lucy Hale, Hayden Szeto
Non ci resta che sperare che Jason Blum decida di investire capitali (pochi come al solito) e idee (minori dei capitali) in altro campo, magari nella commedia. Almeno così smetterebbe di inflazionare un genere come l'horror, che meriterebbe un po' più di attenzione e, non di meno, cura.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta