Regia di David Lowell Rich vedi scheda film
Wylie, un giovane scanzonato, ma che ha una repulsione per i gatti viene avvicinato da una sconosciuta, Kassia, che gli propone un modo per arricchirsi alla svelta: ripresentarsi, dopo anni di assenza, in casa della zia Danny, che ha molti soldi, ma è gravemente malata e vive gran parte del suo tempo in un tenda ad ossigeno, farsi nominare erede universale approfittando del morboso affetto che la donna ha per lui. Poi, con l'aiuto della stessa Kassia - alla quale egli darà la metà dei soldi - eliminare la zia. Wylie accetta: circondata da un nugolo di gatti - di cui è subito pronta a liberarsi - e servita da un altro nipote, Luke, fratello di Wylie per il quale, però, ella non ha affetto, la zia accoglie con gioia il ritorno del suo beniamino e, come previsto, lo nomina suo unico erede, ma...
Piccolo thriller con protagonisti i gatti, la sceneggiatura è di Joseph Stefano (proprio quello di Psycho), mentre il cast non è di prim'ordine.
Gli attori si comportano abbastanza bene, ma i veri protagonisti sono i gatti in particolare un bel gattone arancione.
Il film è ben godibile, con alcune scene davvero belle come la scena della sedia a rotelle e un'ironia di fondo che ogni tanto si presenta in modo ficcante quasi hitchcockiano.
Per quanto riguarda la versione italiana, si ripresenta il purtroppo frequente problema della traduzione del titolo: illogica. Eye of the cat è il titolo originale e ha molto più senso della maldestra traduzione italiana.
Complesso e inaspettato il colpo di scena finale.
Non è un capolavoro e presenta alcuni buchi, anche evidenti ma è un bel giallo.
Voto: 7.5/10
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