Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film
20 FEFF UDINE
Extraterrestri ma pure fantasmi: una operaia di nome Etsuko, avverte che in fabbrica qualcosa non funziona come il solito: aleggia un'atmosfera strana, una inquietudine di cui solo lei e pochi altri possono realmente rendersi conto. Quando la sua amica del cuore le rivela che da giorni in casa avverte la presenza di un'anima errante, un essere spaventoso che la terrorizza, Etsuko decide di accompagnare la collega da uno psichiatra, che, visitandola, si accorge che la donna ha rimosso il concetto di parentela: non sa cosa sia la famiglia, né comprende il significato dei vari ruoli all'interno della stessa.
Come se non bastasse il marito della nostra, che lavora come custode nel medesimo ospedale, viene in contatto con un nuovo, affascinante giovane medico che, in qualche modo, lo ipnotizza, fino a renderlo succube della sua figura: si tratta, capiremo, di un extraterrestre che ha individuato nell'uomo, la sua guida per imparare ed assimilare cognizioni, sensazioni e concetti tipicamente umani, che a occhio nudo e con la semplice osservazione è impossibile maturare, percepire, assimilare.
Un'invasione aliena è alle porte, e l'umanità sta per essere soggiogata da questi esseri che, inviati in avanscoperta e identificatisi in taluni soggetti, stanno per prepararsi all'invasione di massa. Ma Etsuko è diversa dalla maggior parte degli umani, e risulta non condizionabile dalla forza aliena che invece sta piegando a sé ogni essere umano per decifrarne i più nascosti anfratti caratteriali.
Nata come una serie televisiva composta di cinque episodi, e poi ridotta ad un unico film per il cinema, Yocho è un'opera speculare ed alternativa al precedente Before we vanish, trattando nuovamente il tema - evidentemente particolarmente caro al regista - della invasione aliena del nostro pianeta. Entrambi i fim, tra l'altro, sono tratti dall'opera teatrale del medesimo autore, Maekawa Tomohiro, ed il valore di entrambe le opere - film di fantascienza senza o quasi effetti speciali, anzi all'antica, in cui la suspence prevale sull'immagine esplicitata - si completa e maggiora considerando i due film come un dittico con importanti variazioni sul tema, sioprattutto dal punto di vista introspettivo dei protagonisti di entrambi.
E Kiyoshi Kurosawa, classe 1955 con all'attivo già oltre una ventina di titoli, spesso assai noti e presentati ai più prestigiosi festival internazionali nonostante la loro chiara matrice di genere, regista versatile che dsa indagare anche sulle problematiche della famiglia (Tokyo Sonata è uno dei suoi titoli più profondi ed intensi e fu premiato altresì al Certain Regard di Cannes nel 2008), si riconferma un cineasta maestro non solo dell'horror, ma pure della suspence e della fantascienza (vintage) che rifugge la tentazione dell'effettaccio spudorato ed insistito per interagire maggiormente sui personaggi, sulla loro sfaccettatura caratteriale che li rende speciali in condizioni di emergenza non sempre percepite dal resto del mondo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta