Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film
Una finestra sulla memoria di Cuarón”
Trama:
É un film drammatico diretto da Alfonso Cuarón che ci porta negli anni ’70 a Città del Messico. La storia segue Cleo, una giovane domestica di origini indigene, la quale lavora per una famiglia borghese composta da madre, padre, nonna e quattro figli. Nel corso di un anno, il film intreccia le vicende quotidiane di Cleo con le tensioni familiari e i profondi contrasti sociali e politici che attraversano il Messico dell’epoca. Attraverso il suo sguardo intimista, il film Roma diventa un vivido ritratto della resilienza e della dignità umana, evidenziando il ruolo centrale della figura femminile in un contesto di trasformazioni storiche e personali.
Recensione:
Un film fortemente autobiografico in cui Alfonso Cuarón racconta la quotidianità di una famiglia borghese messicana, ma lo fa con il suo stile di regia e i suoi tempi di narrazione, dimostrando grande maestria e tecnica. A partire da una fotografia straordinaria (in bianco e nero) all’inquadratura a plongée all’inizio del film, dove il regista “gioca con i riflessi d’acqua”, passando per i movimenti di camera con piani sequenza, panoramiche circolari e carrellate verticali, tutto contribuisce a rendere la pellicola un capolavoro visivo.
Il film, in alcuni passaggi, si ispira allo stile del Neorealismo italiano del dopoguerra.
Con un cast sconosciuto, merita comunque una menzione speciale la performance di Yalitza Aparicio, nei panni di Cleo, che è il cuore pulsante del film: la sua interpretazione, semplice ma carica di emozione, riesce a trasmettere la solitudine, la dedizione e la resilienza di una donna che, nonostante le difficoltà, trova la forza di prendersi cura degli altri.
In conclusione, è un film non adatto a tutti i gusti, soprattutto a chi preferisce i film d’azione o non riesce a coglierne il suo lato artistico.
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