Trama
Città del Messico, anni Settanta. Un vivo ritratto del conflitto domestico e della gerarchia sociale in un momento di disordini politici, raccontato attraverso le vicende della domestica Cleo (Yalitza Aparicio) e della sua collaboratrice Adela (Nancy García García), entrambi di discendenza mixteca, che lavorano per una piccola famiglia borghese nel quartiere Roma a Città del Messico. Sofia (Marina de Tavira), madre di quattro figli, deve fare i conti con l’assenza del marito, mentre Cleo affronta una notizia devastante che rischia di distrarla dal prendersi cura dei bambini di Sofia, che lei ama come se fossero i propri.
Approfondimento
ROMA: UN OMAGGIO ALLA FORZA DELLE DONNE E AL MESSICO
Diretto e sceneggiato da Alfonso Cuarón, Roma segue le vicende di Cleo, una giovane collaboratrice domestica di una famiglia di classe media di Città del Messico. Ambientato fra il 1970 e il 1971 nell'allora scalcinato quartiere Colonia Roma, il film è un ritratto della famiglia e della comunità di Cuarón, ma anche del paese centroamericano in un momento politico cruciale della sua storia. Come la famiglia rappresentata in Roma, anche il Messico attraversava una trasformazione sconvolgente: una serie di proteste studentesche a favore della democrazia culminarono nel tristemente famoso Massacro del Corpus Christi, quando un gruppo paramilitare appoggiato dal governo e noto come Los Halcones (i Falchi) uccise brutalmente circa 120 persone.
Con la direzione della fotografia dello stesso Alfonso Cuarón, le scenografie di Eugenio Caballero e i costumi di Anna Terrazas, Roma è dedicato dal regista alle donne che lo hanno cresciuto. Attingendo alla propria infanzia, offre infatti il ritratto vivido ed emozionante dei conflitti famigliari e della gerarchia sociale che caratterizzavano la vita del suo Paese. Roma inoltre costituisce il primo progetto del regista dopo il pionieristico Gravity del 2013, nonché il suo quarto lungometraggio presentato alla Mostra del Cinema di Venezia dopo Y tu mamá también (Leone d'Oro per la miglior sceneggiatura e premio Marcello Mastroianni), I figli degli uomini(Premio Lanterna Magica) e appunto Gravity (premio Film Digital Award).
Ha ricordato Cuarón: "Mentre stavo finendo le riprese del film precedente, mi ripromisi che il prossimo sarebbe stato qualcosa di più semplice e di più personale. Mi resi conto che infine era giunto il momento di tornare indietro e di fare un film in Messico, ma con tutte le risorse, tutti gli strumenti e tutte le tecniche che avevo acquisito nel corso degli anni."
Con un programma di riprese di 180 giorni, il più lungo in assoluto di tutti i suoi film, Cuarón è stato realmente capace di mettere a fuoco i dettagli di ciò che lui e la sua famiglia potevano ricordare di quel preciso momento della loro vita.
Il cast
A dirigere Roma è Alfonso Cuarón, regista e sceneggiatore di origine messicana. Nato nel 1961 a Città del Messico, ha vinto due Oscar alla regia e al montaggio per Gravity, film drammatico di fantascienza di cui ha scritto la sceneggiatura a quattro mani con il figlio Jonás. Cuarón ha anche prodotto il film, un… Vedi tutto
Trailer
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- Leone d'Oro a Alfonso Cuarón al Festival di Venezia 2018
- Miglior regia a Alfonso Cuarón al Premi Oscar 2019
- Miglior film in lingua straniera al Premi Oscar 2019
Commenti (19) vedi tutti
Una grande bellezza (no, non c' entra niente il film oramai più famoso delle parole stesse). Ottimi attori, soprattutto la protagonista e tante comparse entrano in scena e recitano la vita, per uno dei più bravi registi viventi, in sinuose carrellate della m.d.p. create dentro insolite scenografie e splendidamente fotografate in b/n.
commento di marco biNon leggete questa recensione, che è incazzata, contro corrente e di parte. Per un'idea del film, leggete quella degli altri, questa l'ho scritta per me.
leggi la recensione completa di tobanisGuardare Roma è come andare a vedere una mostra di arte contemporanea, se non sei preparato meglio non andare.
commento di GabryLedNon é doppiato in italiano; ho rinunciato a guardarlo.
commento di ottobyteSenza entrare nel merito delle polemiche, che la brevissima durata della programmazione ha rinfocolato, faccio presente che solo un grande schermo e l’attrezzatura necessaria per raccogliere i sofisticati effetti sonori del film, molto bello in ogni caso, può restituirne per intero la grande suggestione! È un invito a non esitare a vederlo.
leggi la recensione completa di laulillaTra una montagna di feci del cane e un buon sfondo sociale,le figure maschile nel film fanno davvero una figura miserrima.Consigliato...
commento di ezioLungo, lento, lagnoso, laido, langue.
commento di gruvierazIndimenticabile capolavoro! Va visto al cinema o come al cinema. Va seguito tutto d'un fiato e non va interrotto, neanche per futili necessità. Quando attori e ambiente per il loro realismo paiono immersi in un documentario, vuol dire che hai raggiunto la vetta della settima arte.
commento di iroMolto bello!! Ma quanto cagava il cane di famiglia!!
commento di rossoanticoEpopea nostalgica quella di Roma, che affonda le sue radici nel neorealismo italico e nel sottoproletariato di pasoliniana memoria.Una dedica registica fatta col cuore, onorando la figura delle donne..
leggi la recensione completa di GIMON 82Cuarón illumina e gira magnificamente. a volte però si ha l'impressione che rimanga intrappolato nella forma. ad esempio, nella scena al mare, tutto ciò che succede ci viene con forza "detto" più che descritto efficacemente dalle immagini. per raccontare il pericolo forse abbandonare l'uso dell'ennesimo piano sequenza sarebbe stato più indicato.
commento di giovenostaFilm noiosissimo, come tutti quelli che vincono a Venezia.
commento di ENNAHProgetto personale ed in parte autobiografico di Alfonso Cuarón, che firma un' opera splendidamente umanistica, dove la perfezione formale e stilistica è un mezzo efficace per veicolare l’emozione, la pietas e l'empatia verso la sua pura e stoica protagonista.
leggi la recensione completa di port crosTra la ricerca assidua del realismo ed una resa estetica continuamente in tensione verso la perfezione formale, il capolavoro di Cuarón.
leggi la recensione completa di MalpasoNon è neorealismo se non altro per il tanto tempo trascorso dagli eventi narrati, Cuarón pesca nei suoi ricordi, dunque nulla può essere considerato fuori contesto, fossi un messicano della sua età probabilmente molti sarebbero anche miei. Mi limito ad apprezzarne il sentimento e la cura realizzativa, di gran classe.
leggi la recensione completa di cherubinoNon ti bagnare Borras!
leggi la recensione completa di ManuelaZarattiniAcclamato dalla critica, tanto da vincere IL LEONE D'ORO PER IL MIGLIOR FILM, Roma, è una pellicola dall’ingannevole titolo che non si riferisce alla capitale Italica, ma al quartiere di Città del Messico in cui è cresciuto Alfonso Cuaron.
leggi la recensione completa di gaiartNel cortile delle merde di cane e degli scorci poetici riflessi attraverso l'acqua del risciacquo, si consuma il disgregarsi della famiglia tradizionale, e il consolidarsi di quella degli affetti genuini. Il felice ed ispirato ritorno in patria di un grande autore.
leggi la recensione completa di alan smitheeIn concorso a Venezia75, ROMA è un percorso nella memoria
leggi la recensione completa di yume