Regia di Chang-dong Lee vedi scheda film
Bel film e consigliato, qua tutto è qualità, è ottimo livello.
Film che cresce decisamente durante la visione (e anche dopo). Perché da metà in poi cosa diventa, un giallo, un thriller? Una svolta inattesa, per un bel film a cui darò in definitiva un 7,5, che è anche il voto del grande pubblico. Il regista è autore di pochi film, l’unico che ho visto in precedenza è Poetry, un bel film del 2010 che era stato anche il suo ultimo, prima di questo. Sia come sia, qua si racconta di un ragazzo, che qualche problemino ce l’ha (in famiglia per certo, forse anche di testa), che reincontra dopo anni una ragazza (pure lei non molto a posto) e i due cominciano a frequentarsi. Lei poi torna da un viaggio (inutile, direi) dall’Africa assieme a un tizio coreano, conosciuto laggiù, che si dimostrerà molto ricco, molto marpione (e molto strano pure lui). Altro non anticipo, il film lo consiglio ed è o era rintracciabile su Raiplay. La storia si ispira a un racconto di Murakami e ha suscitato l’unanime entusiasmo della critica, condivisibile. Il cast, come al solito o come spesso accade per i film coreani degli ultimi anni, è strepitoso o giù di lì. Incassi di nicchia, siamo nel circuito d’essai, il film partecipò anche a Cannes, dove però vinse Un affare di famiglia, altro bel film.
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