Regia di Spike Lee vedi scheda film
Mi aspettavo qualcosina di più, ma è un buon film. Oppure: è un buon film, ma mi aspettavo qualcosina di più.
Buon film diretto da Spike Lee, anzi direi discreto film, caruccio, ma un pelino disappointed. Perché ha vinto parecchio, quest’opera: Oscar come migliore sceneggiatura non originale (è tratto da un romanzo e da una storia vera, anche se qua viene molto – troppo? – romanzata); gran premio della Giuria a Cannes (una sorta di secondo posto); altre 5 candidature agli Oscar; candidature e premietti in ogni dove. Il film è comunque bello, sia chiaro, darò 7, ma ha di difetti: è troppo lungo e fa una fatica boia a decollare. Ok, abbiamo questo agente di colore, negli anni ’70, che telefonicamente riesce a introdursi negli ambienti razzisti del tempo, mandando in sua vece un collega bianco agli incontri. E…? E basta, quello è. La sceneggiatura deve inventarsi una cospirazione e un tentativo di strage (mai avvenuto) per ravvivare il film nella seconda parte. Gli aspetti positivi non mancano, il cast è perfetto e ispirato, la regia solida e sicura, e diciamolo, le pettinature afro sono una figata, a partire da quella della bellissima protagonista. Il film è piaciuto a critica e pubblico ed è andato anche piuttosto benino al botteghino.
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