Regia di Spike Lee vedi scheda film
Ron Stallworth, il primo afroamericano a diventare poliziotto a Colorado Springs, si infiltra tra le fila del Ku-Klux-Klan, arrivandone ai vertici. Bel film di Spike Lee, due ore passano come niente.
Spike Lee in gran rispolvero, esordisce già nei titoli di testa con un "questo film è tratto da una storia vero, cazzo se è vera" e manterrà le attese. Il protagonista è il primo nero assunto nelle file della polizia di Colorado Springs, inutile dire che il tocco di Spike Lee è tutto nella messa in scena, dialoghi frizzanti, colonna sonora impeccabile, montaggio dinamico. Bella storia, avvincente e con la giusta dose di tensione, ben stemperata dai siparietti imbastiti dall'ottimo cast e in parte basati sulle sparate cretine degli adepti del KKK, ignoranti e bifolchi come reduci di un raduno di Pontida. Nel finale, immagini di repertorio con i suprematisti bianchi durante i disordini del 2017 a Charlottesville in cui una macchina procurò qualche morto in un corteo anti-razzista. Come ciliegina sulla torta, David Duke viene ripreso mentre cita le promesse di Trump, primo e vero punto di riferimento della mandria di esaltati che popola il Ku-Klux-Klan.
Da vedere.
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