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BlacKkKlansman

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su BlacKkKlansman

di steno79
8 stelle

Spike Lee torna alla sua forma migliore con questo film, che ha vinto il Grand prix a Cannes assegnatogli dalla giuria presieduta da Cate Blanchett. Non è sullo stesso livello del suo acclamato capolavoro “Fà la cosa giusta” o di un altro memorabile film come “La venticinquesima ora”, forse è un po’ lunghetto, ma il regista nero torna a mettere in luce tutto il suo potenziale dopo una serie di film a quanto pare meno riusciti. La tematica è sempre quella razziale, indubbio asse portante di tutta la sua filmografia, ma senza la demagogia di cui Lee stesso talvolta sembra essere uno specialista in certe sue polemiche piuttosto sterili che ha portato avanti contro colleghi come Eastwood, Tarantino, contro l’Academy ecc. (anche con gli italiani, come si sa, non sempre è stato benevolo). La storia di Ron Stallworth e della sua clamorosa infiltrazione nel Ku Klux Klan è vera, pur con qualche inevitabile aggiustamento, e fa riflettere lo spettatore fino a divenire in certi punti piuttosto inquietante. Alcuni detrattori rimproverano a Lee un approccio da commedia che ridurrebbe a macchiette i personaggi, ma nel caso degli adepti del Klan, cos’altro poteva proporci Lee se non caricature, con il politico interpretato da Topher Grace che ci mostra il volto più becero e sinistro, ma allo stesso tempo ridicolo, del puritanesimo americano? Mi è piaciuta molto la rievocazione degli anni 70, a mio giudizio attendibile pur con qualche particolare su cui si potrebbe discutere, la colonna sonora di Terenche Blanchard che recupera hit molto gradevoli come “It’s  too late to turn back now” dei Cornelius Brothers, la fotografia che non manca di ricerca visiva, come nella scena del comizio del leader nero verso l’inizio dove i volti dei fratelli vengono a comporre immagini che sicuramente vogliono magnificare la bellezza della razza afroamericana. Ci sono parecchie scene girate veramente bene, soprattutto quella in montaggio alternato del discorso di Harry Belafonte e del rituale iniziatico del Klan, qualche lungaggine che si poteva evitare nella parte centrale, un cast ben diretto dove fa una buona figura il figlio di Denzel Washington, un Adam Driver ormai attore dal talento riconosciuto, bravi caratteristi fra cui il citato Topher Grace, belloccio che sa anche dare buone caratterizzazioni se trova un regista che sa metterne a frutto il talento. Non un capolavoro, ma un segnale di grande vitalità per Spike Lee. Il titolo rifà il verso a “Nascita di una nazione” di Griffith, giustamente bersagliato dal regista, ma personalmente avrei evitato quella tripla k, pleonastica, e avrei scritto semplicemente “Black klansman”.

Voto 8/10

Topher Grace, Adam Driver, Spike Lee

BlacKkKlansman (2018): Topher Grace, Adam Driver, Spike Lee

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Ultimi commenti

  1. pippus
    di pippus

    Questo non me lo voglio perdere! Forse va a buon fine già nel pomeriggio
    ( forse:-))).
    Ciao Stefano.

    1. steno79
      di steno79

      Certo Paolo aspetto con molto interesse il tuo parere sul film!

  2. mck
    di mck

    “Alcuni detrattori rimproverano a Lee un approccio da commedia che ridurrebbe a macchiette i personaggi, ma nel caso degli adepti del Klan, cos’altro poteva proporci Lee se non caricature, con il politico interpretato da Topher Grace che ci mostra il volto più becero e sinistro, ma allo stesso tempo ridicolo, del puritanesimo americano?”
    Perfettamente d'accordo. E aggiungo che, anche qui sul sito, le critiche si sono spinte pure verso la parte opposta, ovevro la caratterizzazione dei neri, i quali sfoggerebbero “improbabili capigliature cotonate” (il solitamente più sobrio @AlanSmithee, che prosegue definendola una “eccentrica, superficiale necessità esteriore”: ??!!) : ma stiamo scherzando?! Quelli sono i loro capelli naturali, “improbabili” (in senso dispregiativo) sarebbero se lisciati.
    -–- http://www.corrieredellemigrazioni.it/2014/02/12/afroamericani-la-storia-tra-i-capelli/ --–-- https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/27/non-mi-vergogno-piu-dei-miei-capelli-afro-e-ora-voglio-che-diventino-il-mio-business/1985597/

    Al contrario, invece, trovo il titolo molto appropriato anche dal PdV grafico. Pdv, per l'appunto. Un saluto.

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Matteo. Visto che hai tirato in ballo la recensione di Fabio, che ovviamente rispetto nel suo punto di vista, ma non condivido, sia perché secondo me il film ha qualità più che buone, sia perché in effetti stare tanto a rimarcare questo fatto dei capelli mi sembra piuttosto fuorviante, è un particolare ma non così importante, se poi tu dici che in effetti i loro capelli sono proprio così... io non me ne intendo molto

  3. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    L'ho visto oggi e non mi ha entusiasmato, forse prchè non è il mio genere, forseperchè è montato in un modo confondente, forse perchè non l'ho capito proprio. C'è una volontà di far rimontare il regista ai passati fasti( la 25° ora chi se la dimentica….) ma senza riuscirciL'unica stella luminosa è Adam driver ,attore sempre più pravo e camaleontico.Ma la tua recensione è sempre ottima:)

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Anna, rispetto il tuo parere, non sei l'unica che è rimasta delusa dal film, che invece a me sembra molto efficace nella denuncia del razzismo e girato con un ritmo molto sostenuto e immagini spesso pregnanti

  4. ezio
    di ezio

    Devo vederlo per sincerarmi se il mio giudizio sia piu' vicino ad Anna o al tuo,pero' il fatto che sia tornato alle origini non mi dispiace,ultimamente mi aveva un po' lasciato indifferente...grazie Stefano

    1. steno79
      di steno79

      Ti ringrazio come sempre, i pareri sono sempre soggettivi, quindi direi che ognuno fa bene ad esprimere la propria opinione e naturalmente mi farà piacere leggere anche la tua

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