Regia di Spike Lee vedi scheda film
Un ottimo film che mescola sapientemente ritmo, azione e ironia grazie ad una storia spumeggiante ed all'ottimo affiatamento della coppia Driver-Washington
E' un film spumeggiante questo lavoro del 2018 di Spike Lee, che prende spunto da una storia vera per raccontare di come un poliziotto di colore, per il tramite di un collega bianco, sia riuscito ad introdursi nel Ku Klux Klan per sventare una serie di azioni eversive verso la comunità nera. Se da un lato certi aspetti del film possono sembrare fin troppo paradossali, dall'altro va riconosciuto alla coppia Driver-Washington (degno figlio d'arte di Denzel) di funzionare alla perfezione in un film che riesce a mantenere tensione e ritmo sempre ai massimi livelli, pur non disdegnando una continua sottile ironia che a volte si trasforma in comicità pura (come nei dialoghi telefonici tra il finto suprematista bianco Ron ed il capo del Ku Klux Klan che sostiene di saper riconoscere un nero dalla voce...). Nel finale non manca un aggancio all'attualità e ad un tutt'altro che velato richiamo a quell' "American first" di matrice trumpiana che prende eco dal suprematismo bianco e da pellicole storiche come il comunque epico "Nascita di una nazione".
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