Ron Stallworth, un ufficiale di polizia afro-americano del Colorado, progetta di infiltrarsi nel Ku Klux Klan. Riuscendo con successo nel suo intento, finirà con il divenire il capo della sede locale dell'organizzazione.
Un ottimo film che mescola sapientemente ritmo, azione e ironia grazie ad una storia spumeggiante ed all'ottimo affiatamento della coppia Driver-Washington
Un avvincente racconto tratto da una storia vera, che Spike Lee dipana con la consueta maestria e l'abituale ricorso all'ironia che qui ha buon gioco nel mettere a nudo il grottesco livello mentale dei "suprematisti bianchi" e delle loro ideologie. Da vedere.
L'argomento meritava qualcosa in più, certamente, ma rimane comunque un film da non perdere, fosse solo per i crimini commessi da quella banda di criminali incappucciati che hanno segnato la storia americana del secolo scorso.
Un sapiente tessuto citazionistico che parte da “Via col vento”, passa per la blaxploitation dell'epoca e culmina in un magistrale parallelismo al montaggio sulle colpe storiche di “Nascita di una nazione”.
Bianchi, neri, che differenza c'è?
Buon film di Spike Lee su Ron Stallworth, primo agente nero arruolato a Colorado Springs, che negli anni '70 provò ad infiltrarsi nel Ku Klux Klan.
Solito grande film di Spike Lee, capace di sdrammatizzare e farti sorridere senza perdere assolutamente la coscienza del peso sociale del racconto. Per un nuovo ritratto spietato di una Nazione malata, perché un film ambientato negli anni '70 è ancora attualissimo nell'era di Trump.
Ho sempre ritenuto che "il sogno americano" sia una delle illusioni più sopravvalutate dei nostri tempi. Una volta di più, ringrazio il cielo di non essere nato negli Stati Uniti.
Voto: 7,5.
Prendendo spunto dal libro autobiografico di Ron Stallworth, il film di Lee ci riporta negli anni'70, precisamente a Colorado Springs, per guardare all'america di ieri ma con un occhio (o anche due) all'america di oggi, e contrapponendo la nascita dei movimenti del Black Power con il rigurgito razzista dei suprematisti bianchi del KKK.
Spike Lee torna al cinema, in Italia, con BlacKkKlansman, la controversa storia vera di un poliziotto afroamericano infiltrato nel Ku Klux Klan. Questo "teatro dell'assurdo" fa in fretta i conti con l'assurdità di un qualcosa che, a decenni di distanza, continua a farsi sentire. Pellicola che consiglio vivacemente.
Finalmente Lee si è risvegliato da un letargo che durava ormai da troppo tempo e ha ritrovato intatta tutta la virulenza, la durezza, l'ironia del suo cinema di una volta. A rendere più sapido il film, una breve analisi iconografica del razzismo da Nascita di una nazione a Via col vento
Ron Stallworth, il primo afroamericano a diventare poliziotto a Colorado Springs, si infiltra tra le fila del Ku-Klux-Klan, arrivandone ai vertici. Bel film di Spike Lee, due ore passano come niente.
certo al posto dello scapigliato denzel c'è il cotonato john david, e tutto appare vagamente patinato in confronto alla rudezza anche stilistica di un tempo, ma il film spikka comunque in una panorama di inizio stagione autunnale disarmante
Sferzante, ridicolizzante, a tratti spietato, il film di Spike Lee fa senz’altro centro, pur se con una storia che partendo dal genere che pare un poliziesco/commedia si dipinge pian piano in thriller nel finale, senza mai di smettere di puntare il dito contro l’attuale presidente degli USA.
Pellicola avvincente che narra con la giusta ironia vicende malinconiche che devono far riflettere ogni ascoltatore. Pur essendo ambientato nei '70 la pellicola tratta temi attualissimi come il "razzismo" e il "nazionalismo", fenomeni purtroppo in continuo aumento nella società odierna.Buono il Cast(Segnalo l'immenso Belafonte) e la regia.Voto : 7
quando sembra che voglia farti soprattutto divertire, ecco che Spike ci regala un finale che ci riporta subito a...bomba (è proprio il caso di dirlo), riuscendo a rendere il suo film molto più politico di quanto non lo fosse il genere blaxploitation a cui palesemente si ispira. bravi gli attori, Adam Driver su tutti.
Il razzismo è tutta questione di Testa. Di Capigliatura. O di C..o. Che a volte coincidono. Sembra che la storia si ripeta sempre. Ed è questa cronologica ripetizione di cazzate che interessa a Spike Lee oltre che a Vico.
Geniale e tragicomica visione del regista afro-adella pochezza dell'uomo (bianco) in rapporto alle sue debolezze e inferiorità.
Il tempo vola e il mondo cambia sempre più repentinamente, ma troppe questioni discriminatorie riemergono ciclicamente, come se la memoria non esistesse, a parte quando fa comodo. Chiaramente, cambiano alcuni termini e i soggetti interessati sono – di volta in volta, non sempre – diversi, ma la predisposizione all’odio su basi gratuite è perennemente in agguato,… leggi tutto
Spike Lee torna alla sua forma migliore con questo film, che ha vinto il Grand prix a Cannes assegnatogli dalla giuria presieduta da Cate Blanchett. Non è sullo stesso livello del suo acclamato capolavoro “Fà la cosa giusta” o di un altro memorabile film come “La venticinquesima ora”, forse è un po’ lunghetto, ma il regista nero torna a mettere… leggi tutto
71 CANNES FESTIVAL 2018 - CONCORSO - GRAN PREMIO DELLA GIURIA
Ma l'orgoglio nero per Spike Lee si rappresenta (anche) sfoggiando improbabili capigliature cotonate da far sentire calvi artisti arruffati come Cocciante o Branduardi? Visivamente all'(ex?) gran regista parrebbe proprio così, tanto questa eccentrica, superficiale necessità esteriore appare urgente in questo… leggi tutto
E' un film spumeggiante questo lavoro del 2018 di Spike Lee, che prende spunto da una storia vera per raccontare di come un poliziotto di colore, per il tramite di un collega bianco, sia riuscito ad introdursi nel Ku Klux Klan per sventare una serie di azioni eversive verso la comunità nera. Se da un lato certi aspetti del film possono sembrare fin troppo paradossali, dall'altro va…
In super ritardo sono riuscita finalmente a vedere tutte le pellicole candidate a Miglior Film nel 2019, che comprendono quindi i migliori film usciti in sala tra il 2018 e il 2019. Di seguito la mia…
Ron Stallworth, è tra i primi afro-americano ad entrare nella polizia del Colorado. Quando si accorge che il lavoro d’ufficio gli sta stresso, chiede al suo superiore di passare all’azione e decide di infiltrarsi nel Ku Klux Klan, covo di bianchi razzisti. Il suo operato permetterà di fare luce su una delle pagine più buie dell’America di quei tempi, che ha…
Spike Lee è in assoluto uno dei miei autori preferiti, ma anche un eroe, poichè ''denuda'' il razzismo dei potenti e di alcune forze politiche correnti e passate e lo espone con le sue pellicole, che non saranno alcune di esse capolavori ma vale la pena vedere, anche perchè dicono la verità, roba che fa male a quelli di destra. Si, la destra infatti è razzista,…
E' la storia di Ron Stallworth (interpretato da John David Washington, illustre figlio d'arte) che negli anni '70 diventò il primo poliziotto nero. Era il tempo delle discriminazioni razziali, da una parte il Ku Klux Klan che terrorizzava le comunità di colore, dall'altra le Pantere Nere che ne contrastavano l'azione con altrettante sanguigne…
Si tratta di un film decisamente interessante ed anche ben girato. Anche gli interpreti validi.
La critica che si può fare circa la sceneggiatura è il controsenso del dualismo nero/bianco nei rapporti con l'Organizzazione. Se serve un bianco che faccia tutto lui. È da microcefali mettere a rischio un operazione sotto copertura in questo modo. L'effetto del ridicolo…
Gli ultimi 100 anni U.S.A. raccontati negli ultimi 20 anni U.S.A. in una ventina di film U.S.A. (manca Michael Moore, ma è come se ci fosse, dai) e un paio di fantasmi dalla Frontiera e dallo sprofondo…
Dirompente, ironico, tragico, allarmista ma non per questo retorico. BlacKkKlansman entra di diritto nella mia top 5 dei migliori film usciti quest’anno (2018). Ovviamente non potevo che aspettarmi una grandissima pellicola date le premesse del trailer e dai temi trattati. Il film infatti, si può riassumere in un condensato di generi quali il poliziesco, la…
TRUMP, COSSIGA, THE SHIELD E L’AMERICA OGGI
Sono certo siate tutti al corrente di cosa sta accadendo in questi giorni negli Stati Uniti.
Inevitabile. Tutti i notiziari ne…
Ho iniziato il film dieci giorni fa con l'idea di vederlo a pezzi, perché il tema mi disturba molto. Dopo i fatti di Minneapolis (un ragazzo di colore ucciso da un agente di polizia, bianco ovviamente), ho ritenuto doveroso finirlo tutto d'un fiato. Non è stato facile, perché queste storie di odio gratuito mi sconvolgono nel profondo, anche quando sono trattate con qualche…
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Commenti (31) vedi tutti
Un ottimo film che mescola sapientemente ritmo, azione e ironia grazie ad una storia spumeggiante ed all'ottimo affiatamento della coppia Driver-Washington
leggi la recensione completa di galavernaUn avvincente racconto tratto da una storia vera, che Spike Lee dipana con la consueta maestria e l'abituale ricorso all'ironia che qui ha buon gioco nel mettere a nudo il grottesco livello mentale dei "suprematisti bianchi" e delle loro ideologie. Da vedere.
commento di Greatmax54L'argomento meritava qualcosa in più, certamente, ma rimane comunque un film da non perdere, fosse solo per i crimini commessi da quella banda di criminali incappucciati che hanno segnato la storia americana del secolo scorso.
commento di bluefalconPesantuccio, è riuscito ad assopirmi in più occasioni.
commento di Brian_FreedomUn sapiente tessuto citazionistico che parte da “Via col vento”, passa per la blaxploitation dell'epoca e culmina in un magistrale parallelismo al montaggio sulle colpe storiche di “Nascita di una nazione”.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoBianchi, neri, che differenza c'è? Buon film di Spike Lee su Ron Stallworth, primo agente nero arruolato a Colorado Springs, che negli anni '70 provò ad infiltrarsi nel Ku Klux Klan.
leggi la recensione completa di ShermanMcCoySpike Lee è sempre Spike Lee. Non cambia mai.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (VictorAoki)Un angolo di storia che merita di essere conosciuto. Bel film.
leggi la recensione completa di maestro_farneseUn film di pura razza..... quale? Mah. Chi può saperlo. Belloccio e merita una visione. Voto 7
leggi la recensione completa di BradyIn linea con i suoi lavori politicizzati e di impegno sociale.
commento di ezioDo the Right Thing, Again.
leggi la recensione completa di mckSolito grande film di Spike Lee, capace di sdrammatizzare e farti sorridere senza perdere assolutamente la coscienza del peso sociale del racconto. Per un nuovo ritratto spietato di una Nazione malata, perché un film ambientato negli anni '70 è ancora attualissimo nell'era di Trump.
commento di silviodifedeHo sempre ritenuto che "il sogno americano" sia una delle illusioni più sopravvalutate dei nostri tempi. Una volta di più, ringrazio il cielo di non essere nato negli Stati Uniti. Voto: 7,5.
leggi la recensione completa di andenkoRicordavo uno Spike Lee più ironico e meno diretto. Qui ci va giù pesante.
commento di moviemanMi aspettavo qualcosina di più, ma è un buon film. Oppure: è un buon film, ma mi aspettavo qualcosina di più.
leggi la recensione completa di tobanisPrendendo spunto dal libro autobiografico di Ron Stallworth, il film di Lee ci riporta negli anni'70, precisamente a Colorado Springs, per guardare all'america di ieri ma con un occhio (o anche due) all'america di oggi, e contrapponendo la nascita dei movimenti del Black Power con il rigurgito razzista dei suprematisti bianchi del KKK.
leggi la recensione completa di YellowBastardSpike Lee torna al cinema, in Italia, con BlacKkKlansman, la controversa storia vera di un poliziotto afroamericano infiltrato nel Ku Klux Klan. Questo "teatro dell'assurdo" fa in fretta i conti con l'assurdità di un qualcosa che, a decenni di distanza, continua a farsi sentire. Pellicola che consiglio vivacemente.
leggi la recensione completa di ChriAbbateTema molto caro al regista originario di Atlanta e affresco degli USA di fine '70.
leggi la recensione completa di Andreotti_CiroFinalmente Lee si è risvegliato da un letargo che durava ormai da troppo tempo e ha ritrovato intatta tutta la virulenza, la durezza, l'ironia del suo cinema di una volta. A rendere più sapido il film, una breve analisi iconografica del razzismo da Nascita di una nazione a Via col vento
commento di (spopola) 1726792Ancora una Trama farlocca..... Ma chi le scrive 'ste fregnacce???
commento di wolfeRidicolaggine inconsapevole del razzista.
leggi la recensione completa di kubritchniente di particolare..a tratti noioso. classico film di spike lee...anche basta.
commento di OttiperottiRon Stallworth, il primo afroamericano a diventare poliziotto a Colorado Springs, si infiltra tra le fila del Ku-Klux-Klan, arrivandone ai vertici. Bel film di Spike Lee, due ore passano come niente.
leggi la recensione completa di alfatocoferolocerto al posto dello scapigliato denzel c'è il cotonato john david, e tutto appare vagamente patinato in confronto alla rudezza anche stilistica di un tempo, ma il film spikka comunque in una panorama di inizio stagione autunnale disarmante
commento di carloz5Based on a f#cked true story.
leggi la recensione completa di champagne1Sferzante, ridicolizzante, a tratti spietato, il film di Spike Lee fa senz’altro centro, pur se con una storia che partendo dal genere che pare un poliziesco/commedia si dipinge pian piano in thriller nel finale, senza mai di smettere di puntare il dito contro l’attuale presidente degli USA.
leggi la recensione completa di michemarTutto il potere a tutto il popolo
leggi la recensione completa di ManuelaZarattiniPellicola avvincente che narra con la giusta ironia vicende malinconiche che devono far riflettere ogni ascoltatore. Pur essendo ambientato nei '70 la pellicola tratta temi attualissimi come il "razzismo" e il "nazionalismo", fenomeni purtroppo in continuo aumento nella società odierna.Buono il Cast(Segnalo l'immenso Belafonte) e la regia.Voto : 7
commento di Luxvix5Gran film, avvincente, di acuta fattura e genuina importanza sociale.
commento di kotrabquando sembra che voglia farti soprattutto divertire, ecco che Spike ci regala un finale che ci riporta subito a...bomba (è proprio il caso di dirlo), riuscendo a rendere il suo film molto più politico di quanto non lo fosse il genere blaxploitation a cui palesemente si ispira. bravi gli attori, Adam Driver su tutti.
commento di giovenostaIl razzismo è tutta questione di Testa. Di Capigliatura. O di C..o. Che a volte coincidono. Sembra che la storia si ripeta sempre. Ed è questa cronologica ripetizione di cazzate che interessa a Spike Lee oltre che a Vico. Geniale e tragicomica visione del regista afro-adella pochezza dell'uomo (bianco) in rapporto alle sue debolezze e inferiorità.
leggi la recensione completa di gaiart