Regia di Katharina Mückstein vedi scheda film
ARTEKINO FESTIVAL 2018
"Ma l' animale che mi porto dentro
Non mi fa vivere felice mai
Si prende tutto anche il caffè
Mi rende schiavo delle mie passioni
E non si arrende mai e non sa attendere
E l' animale che mi porto dentro vuole te"...... Franco Battiato
La cantano direttamente in italiano, la splendida canzone di Battiato del 1985; loro sono i protagonisti di una vicenda di disagio ed insoddisfazione che coglie i membri di una famiglia, e le anime che gravitano loro attorno, come satelliti costretti entro orbite impazzite ed imprevedibili.
Al centro di questa galassia troviamo l'adolescente Mati, di sesso femminile ma di indole maschile, con quel codino tirato su per celare ogni residuo di femminilità che possa dare adito a sospetti di debolezza; di fatto leader, o quasi, della band di motocross con cui sfreccia nei pomeriggi, non disdegnando di partecipare a molestare sue coetanee con i bulli suoi amici maschi.
Quando poi il capo branco le fichiara il suo amore, e lei incontra la ragazza della sua vita, ecco che tutto scoppia e prende ad andare in direzione opposta e casuale, incontrollabile.
Mettiamoci dentro pure una crisi famiare, con il padre in preda a ingovernabili attrazioni omosex e la moglie di lui, veterinaria, in procinto di consolarsi col padre agricoltore dello spasimante di Mati, ecco che il lato animale fuoriesce..... e sono problemi per tutti.
Per fortuna la vita, incurante, scorre imperterrita e costante nella tua tenace lotta per la resistenza.
Convince l'opera seconda, inquieta e piena di sterzate improvvise, della regista austriaca Katharina Mückstein, che non si preoccupa più di tanto di aggiungere carne al fuoco, conoscendo ed avendo ben a mente che le soluzioni di ogni dilemma spesso si rifugiano nella esasperata forza e vizio di sopravvivenza che, da veri animali, tiene ognuno di noi aggrappato alla vita.
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