Joe Fortunato, una mezza canaglia, è scappato dall'Italia ed è approdato a New York. Nonostante tutto viene raggiunto anche qui dalla malavita italiana che ha intenzione di eliminarlo. Mentre si trova a bordo di un'auto, che ha rubato, Joe riceve la telefonata di Vince, avvocato che opera in una piccola cittadina della California e che gli offre un milione di dollari per portare a termine un lavoretto.
Note
Per il secondo film dopo l'inguardabile "Il silenzio dei prosciutti", Greggio ruba lo spunto al "Mafioso" di Sordi-Lattuada, sparge presunti veleni alla Landis (Jessica Lundy era una delle "Stupids": è un caso?), spara pallottole spuntate con polvere da sparo bagnata Zucker. Ma la storiella dell'italiano scappato negli Stati Uniti e coinvolto in una serie di disavventure degne di James Tont, non riesce proprio a far ridere. E dato che è girato in inglese e in presa diretta, sarà un'esperienza vederlo in originale. Altro che Ed Wood.
Beh... banalotto in parecchie parti, ma con alcune buone battute. Comunque una visione la merita. Sempre meglio di certi film "seri" che fanno "ridere" allo stesso modo.
Sarebbe un 5, ma viste le altre votazioni, metterò un 6 d'incoraggiamento.
Come già per Il silenzio dei prosciutti (sic!) siamo in zona "debuttanti allo sbaraglio", con l'aggravante di volersi agganciare allo stile ironico del più noto Mel Brooks.
Che Greggio dopo "Il silenzio dei prosciutti" sia veramente calato è più che evidente. E con quuesto film ci si trova davanti una storia che potrebbe essere trattata in maniera più scoppiettante, ma che scorre tutta senza particolari spunti o altro, quasi anonanimamente. Sprecato. leggi tutto
VOTO : 5. Se sei trash puoi anche funzionare, vedasi "Il silenzio dei prosciutti" che era una schifezza, ma almeno personalmente, mi ha fatto ridere parecchio. Qui purtroppo si ride pochino, le gags non funzionano quasi mai, quindi quello che rimane è il nulla o quasi. Deprecabile. leggi tutto
Che Greggio dopo "Il silenzio dei prosciutti" sia veramente calato è più che evidente. E con quuesto film ci si trova davanti una storia che potrebbe essere trattata in maniera più scoppiettante, ma che scorre tutta senza particolari spunti o altro, quasi anonanimamente. Sprecato.
Se all'esordio come regista nel Silenzio dei prosciutti si doveva prestare un po' di clemenza nei suoi confronti, qui Greggio va però stroncato debitamente e senza mezzi termini: il suo Killer per caso non è nulla di che, arranca fra cento stereotipi cinematografici e manca perfino dell'umorismo classico del comico piemontese. Un vero festival delle banalità. Sembra quasi…
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Commenti (2) vedi tutti
Beh... banalotto in parecchie parti, ma con alcune buone battute. Comunque una visione la merita. Sempre meglio di certi film "seri" che fanno "ridere" allo stesso modo. Sarebbe un 5, ma viste le altre votazioni, metterò un 6 d'incoraggiamento.
commento di CriticatruttoCome già per Il silenzio dei prosciutti (sic!) siamo in zona "debuttanti allo sbaraglio", con l'aggravante di volersi agganciare allo stile ironico del più noto Mel Brooks.
commento di undying