Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Per anni mi sono rifutato di leggere i libri di Daniel Pennac e di Stefano Benni (la scena del film Ovosodo di Virzì in cui il protagonista alla maturità dice di avere letto Benni e Pennac mi fa accapponare la pelle ancora oggi) perché troppo di moda, così come di vedere i film di Pieraccioni, sia perché troppo di moda anche quelli, sia perché Pieraccioni mi sta veramente, visceralmente, inspiegabilmente, sulle palle, benché più d'uno mi abbia detto che gli somiglio fisicamente. Vinta la diffidenza per Benni e Pennac, li ho letti e devo dire che sono davvero bravi: non avranno scritto capolavori della letteratura (anche se Terra! di Benni è secondo me uno dei migliori romanzi italiani del Novecento), ma i loro libri sono davvero piacevoli da leggere e per niente stupidi. Discorso diverso per il cinema (massì, sprechiamo un parolone) di Pieraccioni, devo dire che la mia diffidenza era ben riposta, ed anzi, perfino un po' ottimistica. Tempo fa avevo visto "Il pesce innamorato" e non avevo capito da dove potesse nascere tutta l'ammirazione che Pieraccioni si è guadagnato in questi ultimi anni. Pensai però che vabbe' forse era un film minore, che bisognava vedre i suoi "capolavori", tipo "Il ciclone" e "Fuochi d'artificio". Ora "Il ciclone" l'ho visto ed il giudizio che me ne sono fatto è questo: è una stronzata. Ma una vera, grandissima, sonora stronzata. Ma aiutatemi a dire stronzata. UNA STRONZATA. È veramente un film brutto. Non so se mi sono spiegato: fa proprio cacare. Il fatto che abbia incassato sessanta miliardi solo in Italia non depone a favore dell'intelligenza del nostro popolo (ce ne sono altri indizi, comunque). Mi rifiuto perfino di fare un elenco dei particolari insulsi, idioti, irritanti, di questo film, perché il solo parlarne e insieme pensare alla fama usurpata dell'autore (?) mi dà il voltastomaco. Direi che l'unico particolare che salverei in questo film è Ceccherini che balla il flamenco con la pompa del verderame sulle spalle. A proposito di Ceccherini: tempo fa dopo avere visto "Faccia di Picasso", dissi che, con tutte le cautele del caso, quel film lo si poteva definire l'"8 e mezzo" di Ceccherini. Be', paragonato al "Ciclone", quel film è "Quarto potere".
C'è della gente che non si capisce bene cosa faccia, arrivano delle ballerine di flamenco e tutti dietro come tredicenni arrapati.
Quanto tempo ho per rispondere?
Meglio quando si dirige da sé.
Perlamordiddio.
Sì.
Aveva bisogno di soldi?
Viva Pravettoni.
Ah sì, c'era anche lei.
Che senso ha metterla in un film vestita?
La Garbo degli anni duemila.
:-X
Cosa???
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