Regia di Ari Aster vedi scheda film
Letteralmente governato da un’inevitabile sentenza atavica che odora di putrefazione, è un horror sinuoso e fortemente psicologico, con i suoi personaggi inquieti che fuoriescono dalle inquadrature, le sue geometriche soluzioni visive, le tare ereditarie che annientano l’istituzione della famiglia svelando un microcosmo anarchico e paurosamente dilagante. Spesso di sadica lentezza ma con un realismo drammatico da far gelare il sangue. Straordinaria Toni Collette.
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