Regia di Edward Zwick vedi scheda film
Il film esordisce con bellissimi filmati d'epoca dei bombardamenti aerei americani su Baghdad nel 1991, tra sirene antiaree, traccianti della contraerea e interessanti commenti da parte dei giornalisti dai quali si evince che i bombardamenti stanno colpendo il centro della metropoli capitale dell'Iraq di Saddam Hussein. Il film narra la vicenda di un carrista americano interpretato da Denzel Washington incaricato dal governo di curare un'inchiesta sull'assegnazione di una medaglia al valore postuma ad una soldatessa americana interpretata da Meg Ryan, la donna infatti era un ufficiale al comando di un elicottero dell'esercito americano caduta il 21 febbraio 1991 nel tentativo si soccorrere alcuni commilitoni a loro volta accerchiati dai soldati di Saddam. Il personaggio interpretato da Washington oltretutto il 25 febbraio 1991 durante una battaglia nel deserto del Kwait tra carri armati americani ed iracheni ha colpito per un carro americano uccidendone i membri dell'equipaggio, spiacevole episodio di fuoco amico. Nonostante la bravura dei tre interpreti di punta: Washington attore sempre piacevole da seguire, Ryan che sa cavarsela anche al di fuori delle commedie, Matt Damon ancora acerbo ma comunque lodevole; il film ''scricchiola'' di continuo. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. Per prima cosa lo spettatore si chiede perchè mai il personaggio interpretato dalla bionda Meg Ryan meriti una medaglia, i motivi sono i seguenti: un ufficiale per i propri subordinati dovrebbe essere un capo carismatico ed autorevole, una sorta di mamma, un punto di riferimento nelle situazioni di elevato rischio, la Ryan in questo film interpreta una donna incapace di comandare quattro deficienti formati da un ufficiale medico tossicodipendente rimbecillito interpretato da Matt Damon, un militare di dubbia etnia ispanica furbetto del quartierino, che se non avesse fatto l'elicotterista avrebbe fatto il pusher o il pappone, un afroamericano che se la fa sotto dalla paura ed uno che si fa subito male. La Ryan più che un ufficiale elicotterista del U.S. army sembra una giovane supplente in un istituto professionale incapace di tenere buoni i ragazzini, ella cerca magari di essere autoritaria ma ormai la situazione le è sfuggita di mano. Inoltre non capisco come abbia potuto far saltare in aria un carro armato iracheno T72 di produzione sovietica con il solo utilizzo di un serbatoio ausiliario di benzina ed un razzetto da segnalazione, gli americani hanno disseminato il deserto di uranio impoverito usato per sfondare le spesse corrazze dei carri armati iracheni e questa qui ce la fa con una tanica di benzina, a saperlo gli americani potevano usare la benzina al posto dell'uranio impoverito, inquina meno. Infine i commilitoni sono stati salvati dall'intervento degli elicotteri apache e dei bombardieri anti carro A-10, non certo da un ufficiale incapace di tenere buoni quattro poveri coglioni, troppo orgogliosi per obbedire ad una donna. Il film oltretutto gronda di elementi involonariamente ironici: lo ''stallo alla messicana'' tra l'ufficiale ed il subordinato, mi è venuto da ridere pensando ai due che si ammazzano piantandosi contemporaneamente una pallottola in fronte mentre l'ufficiale medico ''tossico'' si calma con una dose di eroina comprata dagli iracheni. Non voglio sembrare cinico ma la medaglia consegnata alla bambina dell'ufficiale morto, sembra una maniera per tenere buona una bambina lasciata orfana da una madre non del tutto responsabile, se sei madre di una bambina non vai a rischiare la vita in guerra. Il punto di forza del film tuttavia è il mistero che circonda la battaglia dove l'ufficiale ha perso la vita, per il resto film appena sufficiente.
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