Regia di Edward Zwick vedi scheda film
Un film che vive sulla retorica dei sentimenti e su quella di american style militare; due situazioni che si accomunano ed hanno determinato due ingiustizie militari, dovute anche dalla semplificazione patriottica e di stato. Il film è stato lanciato come il primo sulla guerra in Iraq, ma della problematica di quella guerra c’è ben poco, se non appunto lo sfruttamento di sfondo. Un pensiero di sceneggiatura alla Rashmon, ma edulcorata al massimo, rendendola quasi innocua e di una prevedibilità disarmante. Washington è senz’altro una presenza rassicurante e di presenza, ma dispiace sempre di più vedere questo attore sostenere operazioni di scarso valore e spessore, dimenticandosi quelli che sono stati i suoi pilastri interpretativi, che lo hanno messo all’attenzione della critica e del pubblico. La Ryan tenta un personaggio che la porta fuori dai binari consueti della commedia, a cui è legata dal successo ottenuto e diciamo che nello strettoio del suo personaggio non fa una brutta figura.
una doppia storia con retorica
<un regista che non sempre centra l'operazione, come in questo caso
una presenza rassicutante che fa il film da solo
non male come interpretazione
volto particolare e ruolo complesso
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