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Fuga da Los Angeles

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Fuga da Los Angeles

di Baliverna
6 stelle

Passabile, anche se decisamente inferiore al capolavoro "Fuga da New York". Carpenter riprende ambientazione, situazioni, e persino ricalca i personaggi del film precedente, ma questo non è di per sé un limite. Il problema sta proprio nella riuscita generale, che è un po' traballante, in una eccessiva verbosità, e in alcune scelte nuove rispetto all'altra pellicola. Una di queste è il puntare più sull'azione che sui personaggi e gli ambienti, per di più un'azione eccessiva che perde verosimiglianza in certi passi (E' un po la sorte di tutte le saghe, da Alien a Guerre Stellari). In altri casi Carpenter ha cercato delle varianti a delle bellissime idee dell'altro film (l'auto del Duca con i lampadari sul cofano), ma il risultato è un po' artificioso e non ha lo stesso effetto (le teste di bambola sul cofano del rivoluzionario).
Ciò che ho apprezzato di più non sono le scene d'azione pirotecniche, ma certe altre sequenze, e appunto l'ambientazione, che gioca nei film di Carpenter sempre un ruolo primario. Nessuno come lui ha saputo ricostruire scenari di degrado urbano totale, così totale che le città che il regista mostra sono delle propaggini di inferno in questo mondo. La scena che mi è piaciuta di più è quella della baby gang che spara all'impazzata, non si sa neanche perché, tra le carcasse di automobili, e poi scappa in una strana auto d'epoca. Come a dire: la violenza è globale, assurda, e priva di motivazioni, e si è assassini già da ragazzi.
Kurt Russel se la cava abbastanza, anche se il suo personaggio ha una venatura di cinismo e cattiveria in più rispetto all'altro film, che credo non mancava. Abbastanza indovinato è anche il personaggio del rivoluzionario latino-americano, stile Che Guevara. Gli altri sono abbastanza sbiaditi, e non indimenticabili come quelli di "Fuga da New York".
I riferimenti alla politica internazionale sono un po' pasticciati, come la contraddizione tra il fatto che Los Angeles sia divenuta un vero inferno e che poi venga lodata come l'ultima isola di libertà in America. La teocrazia di stampo puritano di quell'odioso presidente è il giogo che ora grava sulla groppa di tutti gli americani. La sua è falsa profezia (di terremoti ne vengono di continuo), ma è tutta la tematica biblico-apocalittica ad avere un'immagine negativa nel film, a differenza di "Essi vivono".
A tratti un film con tracce di grandezza, a tratti un action-movie die serie B.

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