Regia di Roberto Cimpanelli vedi scheda film
Tre parrucchiere romane, al servizio della giovane ereditiera Guya, nel giro di pochi mesi si vedono crollare il mondo addosso. Accomunate dalla mancata retribuzione a ridosso delle feste natalizie per colpa della pessima gestione della proprietaria dell'esercizio trasteverino, le tre donne affronteranno anche destini sentimentali paralleli. Monica (Natoli) si indebiterà per regalare un giaccone al suo ragazzo che la tradisce e poi la lascia. Danila (Cruciani), la più anziana delle tre, mentre sopporta l'ex marito fannullone (un simpaticissimo Messeri) confida in un flirt con un avvocato di mezza tacca (Garrone) che si rivela inaffidabile. La terza (Dazzi), che è anche l'io narrante della storia, si innamora dello svampitissimo figlio di un meccanico (Mastandrea), ma viene presa in giro. E intanto Guya corre dietro a Bruno, un manigoldo violento che la getta nelle braccia di un anziano bavoso (Croccolo) affinché quest'ultimo cancelli le cambiali che la donna gli deve. Tra sussulti e spasimi, dolore e solidarietà, a tutte e quattro verrà consegnato un destino migliore. Con inconsueta delicatezza, attenta sceneggiatura, autentico gusto umoristico e notevole capacità di direzione degli attori, tutti bravissimi, Cimpanelli costruisce una storia di donne semplice e divertente, con un film che si eleva di una spanna sopra il desolante panorama del nuovo cinema italiano degli anni novanta.
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