Regia di Roberto Cimpanelli vedi scheda film
Una donna francese apre un centro estetico a Roma con un grosso prestito da parte di un uomo che si rivela uno strozzino. Anche la situazione sentimentale della donna è ingarbugliata, così come quelle delle sue tre dipendenti; ma si prospetta una soluzione corale, che inaspettatamente risolva tutto.
L'amore, il lavoro, il denaro, le ansie e i sogni di realizzazione personale: argomenti banali, se non trattati con una certa originalità e con un punto di vista inedito. Commedia con ambizioni di introspezione psicologica, Un inverno freddo freddo tocca tutte queste tematiche cercando di proporre un'ironica prospettiva al femminile, ma riuscendo di rado a distaccarsi da luoghi comuni e situazioni prevedibili. Non tutto è da buttare, sia chiaro, ma la pellicola non sembra arrivare a realizzare buona parte delle ambizioni di partenza; tanto basterà però al debuttante Roberto Cimpanelli per aggiudicarsi un Nastro d'argento come miglior esordio e per ottenere una nomination nella categoria analoga dei David di Donatello. Nel cast, fra gli altri, Carlotta Natoli, Cecilia Dazzi, Valerio Mastandrea, Frederique Feder, Riccardo Garrone, Francesca Reggiani, Carlo Croccolo, Paolo Tiziana Cruciani e Marco Messeri: affatto male; ma il nome che maggiormente nobilita l’opera è quello di Furio Scarpelli, sulla sceneggiatura, che si affianca a quello di suo figlio Giacomo e a quello del regista, con la collaborazione della Cruciani. Formalmente un’opera sufficientemente riuscita, ma la seconda regia di Cimpanelli arriverà soltanto un decennio esatto più tardi: Baciami piccina, del 2006. 3,5/10.
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