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Macchine mortali

Regia di Christian Rivers vedi scheda film

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Tiaz gasolio

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Macchine mortali

di Tiaz gasolio
2 stelle

Macchine mortali - La Recessione.
Ovvero grossi roboanti inutili pezzi di metallo
In un mondo dove tutto è andato a puttane e dove si lotta per le risorse, gli umani hanno deciso di costruire grosse città che consumano probabilmente come mille-mila areoplani. A parte degli stronzi antitrazionisti che se ne stanno a Shan Guo a non morire di fame dietro ad una bella muraglia (mica scemi, 'sti cinesi), gli altri si muovono con queste montagne di ingranaggi infamandosi tra di loro per razziarsi a vicenda. Già dalla prima scena vediamo Londra, la città più infame di tutte, che si incula con facilità le piccole città minerarie che non fanno in tempo a nasconderi (ci credo, avvistano l'equivalente di una montagna solo quando è ormai a una decina di Km di distanza... pensare che da Milano si vedono le Alpi); Londra è comandata da Hugo Weaving*, pardon dal sindaco, personaggio che vedremo in due scene: una per far vedere che esiste, l'altra per ammutinarlo in favore di Hugo Weaving, appunto. Dalla cittadina infamata la giovane ribelle Hera Hilmar riesce a smarcarsi dalla fila degli sconfitti, passando facilmente la perquisizione (sarà perché probabilmente è l'unica che si presenta al punto di controllo con il volto coperto, forse gli appositi controllori sono meticolosi solo con gli altri). Hugo Weaving, oltre ad essere capo non capo della situazione, ama accogliere di persona i nuovi sfigati che arrivano dalle città conquistate, quando si dice l'accoglienza inglese. In un rocamblesco tentativo di assassinarlo, Hera Hilmar si ritrova dispersa nel nulla al di fuori della città con Robert Sheehan. Scopriamo che in questo mondo di macchine che consumano un sacco ci sono piccole città che cacciano persone per venderle come schiave al raduno delle piccole città... un tempo si faceva la sagra del suino, ora a quanto pare si cerca la bocca che può far meglio un pompino, come se all'umanità non servisse altro. Come ci si poteva benissimo aspettare, i due protagonisti vengono salvati dal deux ex machina della situazione, Jihae, ovvero il più o meno capo dei ribelli, ah no, scusate, degli antifrazionisti, gente che sta un po' su una città volante a cui stanno sul culo quelli che per terra si infamano tra di loro. Nel frattempo, oltre alla parte della inutilissima figlia di Hugo Weaving che si indigna inutilmente su grande schermo facendo cose che più o meno non servono a niente, veniamo a scoprire che Hera Hilmar era figlia di una archeologa che aveva trovato la chiave per fermare "l'arma superpotentissimissima" che era ovviamente in mano di Hugo Weaving (alla faccia della sceneggiatura banale!?!?!?) ed è stata allevata da Terminator, automa super cazzuto praticamente uguale al t-800, che però a lei vuole bene. Non poteva Hera Hilmar digli che Hugo Weaving è un infame e far sistemare tutto da lui? che è praticamente una macchina inarrestabile? piuttosto che: scappare E far incazzare il robottone che la va a cercare. Il tutto solo per ammazzare Hugo Weaving?? E non è finita qui. Piuttosto di far distruggere tutta la città volante dei ribel...antifrazionisti magari parlargli al papà robottone un attimo prima?? Non c'è tempo per piangere i caduti, perché gli stronzi londinesi devono rompere le palle con la super arma alla muraglia che protegge Shan Guo. "Protegge", più o meno, perché sti cazzo di dementi abitano NELLA muraglia!! Ma cazzo, non è meglio abitare un poco lontano dal cazzo di muro che serve a pararti il culo?? NO?!?! Scopriamo che gli abitanti del muro sono tutti orientali buddisti e buoni capitanati da uno pseudo Dalai Lama, giusto per non inserire stereotipi. Seguono le scene clu di combattimento della pellicola, copiate TUTTE da Guerre Stellari, ma d'altronde anche i mezzi dei ribel...antifrazionisti ricordano molto ma molto quelli di Guerre Stellari. Inutile dirvi che il film finisce nella maniera più banale possibile, con i buoni che vincono e con tanto di capo degli anti frazionisti di Shan Guo che accolgono i superstiti di Londra perchè loro sono veramente buoni. Ma allora non bastava chiedere prima?? "Possiamo venire di lì piuttosto che andare in giro di qui e fare gli stronzi?" Alcuni hanno visto in questo film di città che si divorano una critica al sistema capitalistico, noi della recessione abbiamo visto solo un film di merda, con dialoghi che spaziano dall'inutile al banale, con scene plagio di Star Wars. Ci mancava solo Hugo Weaving che dice a Hera Hilmar:"io sono tuo padre", ma per fortuna gli sceneggiatori hanno avuto vergogna. Costumi, pure: i poliziotti di Londra sono praticamente stormtrooper, la trama che fatica a stare in piedi, perché intrisa di situazioni banali e paradossali. L'unica cosa che funziona in parte sono gli effetti speciali, che comunque non riescono a distogliere abbastanza l'attenzione da questo mattone di due ore farcito di dialoghi accazzo e scene d'azione dalla conseguenze banali, con Hugo Weaving quasi immortale. Un film talmente banale che potrebbe diventare un cult delle minchiate.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
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