Regia di Christian Rivers vedi scheda film
Mille anni dopo l'"apocalisse" innescata da una guerra combattuta con armi quantiche, nella società terrestre non esiste più il concetto di nazione, bensì di "città", gran parte delle quali sono state trasformate in immensi veicoli costantemente in marcia alla ricerca delle risorse necessarie alla loro sopravvivenza, che ottengono scontrandosi con città più piccole. La grande città di Londra è nelle mani dell'ambizioso Valentine, che conduce di nascosto ricerche su reperti appartenenti all'epoca antecedente l'"apocalisse", per consentire alla propria città di prosperare a danno degli altri popoli terrestri. In questo contesto, il film racconta la storia di Tom Natsworthy, un ricercatore londinese, che "cade" dalla propria città in seguito ad un scontro con la misteriosa Hester Shaw, una ragazza introdottasi in Londra per tentare di uccidere Valentine. Prima di vedere il film, tratto da romanzo, e dal finale aperto, ho letto diverse valutazioni non proprio positive. A me è piaciuto. Sebbene - immagino - traendo a piene mani dalla versione cartacea, il regista crea con originalità e dovizia di particolari un mondo fantastico, nel quale convivono elementi e tecnologie del nostro tempo, armi futuristiche e colossali macchine, che creano atmosfere steampunk. La società del futuro è frammentata e divisa. Mentre le città occidentali riescono a sopravvivere solo muovendosi continuamente e scontrandosi tra loro, in oriente c'è il tentativo di ricostruire insediamenti stabili, che però sono costretti a difendersi dalle città mobili. La storia raccontata è di ampio respiro; molti sono i personaggi che agiscono, il cui ruolo nella vicenda e negli antefatti - narrati tramite flashback - appare evidente non alla loro prima apparizione. L'intreccio è abbastanza complesso; c'è spazio per sentimenti quali amicizia, amore madre/figlia, egoismo, ambizione sfrenata, ricerca di una vendetta. Forse in collegamento a tale complessità, c'è però qualche buco nella sceneggiatura. Di alcuni personaggi non è raccontata per esteso la storia (i "Lazarus"), che avrebbe meritato un maggior approfondimento; altri personaggi, quale la figlia del "cattivo" Valentine, sembrano avere un ruolo quasi superfluo, almeno in quello che sembra il primo episodio di una serie. Altri difetti sono l'eccessivo dilatarsi dell'azione in alcune sequenze particolarmente concitate. Bravino Hugo Weaving nell'interpretazione di Valentine, una figura relativamente complessa nella quale convivono sfrenata ambizione personale, amore verso la figlia, interesse per le sorti della propria città. Valide le prestazioni degli altri attori, seppur impegnati in ruoli più "stereotipati". Bel film, apprezzabile per effetti speciali, ricostruzioni evocative di una società futura, e l'interessante storia, suscettibile di sviluppi in eventuali sequel.
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